Dall’ultima riunione del comitato scientifico una maggiore consapevolezza della necessità di integrare tre diversi progetti per puntare all’accreditamento all’eccellenza. Tra le nuove attività in programma anche una serie di conferenze di livello: la prima venerdì 1 dicembre 2017 su riabilitazione e nuove tecnologie.
Pienamente operativo il comitato scientifico della Fondazione Turati, riunitosi a Roma nei giorni scorsi per discutere di accreditamento all’eccellenza. Un obiettivo, questo, che la Fondazione intende perseguire grazie all’integrazione di tre progetti in corso di realizzazione presso il centro socio-sanitario di Gavinana (Pistoia). Si tratta dell’adesione al marchio Qualità & Benessere, dell’adeguamento alla legge 231/2001 e dell’apporto dello stesso comitato scientifico, guidato dal professor Vincenzo Maria Saraceni.
Durante l’incontro il direttore generale della Fondazione, Maurizio De Scalzi, ha provveduto a chiarire le finalità complessive dei tre percorsi, che sono stati illustrati in dettaglio da Giovanna Paggi (membro del gruppo tecnico regionale di verifica dell’accreditamento sanitario della Regione Toscana, nonché consulente della Turati in fatto di qualità e sicurezza), da Mario Iesurum della società proprietaria del marchio Qualità & Benessere e da Michele Giordano della Kpmg, società impegnata nella definizione del nuovo modello organizzativo della Turati per l’adeguamento alla legge 231.
Dalla riunione è emersa una maggiore consapevolezza della necessità di integrare i tre diversi percorsi, utili a delineare i requisiti per l’accreditamento all’eccellenza e i quali insieme potranno dar luogo a una sorta di “modello Turati“. Dopo una prima sperimentazione a Gavinana, tale modello – nell’ottica di un continuo miglioramento dei servizi – sarà replicato anche negli altri centri della Fondazione Turati.
I tre progetti, infatti, riguardano aree diverse. Se l’accreditamento istituzionale è il principale strumento per il monitoraggio dell’attività clinico-assistenziale – e riguardo a ciò il nuovo sistema toscano, in particolare, si concentra sempre più sul total quality management e su standard assistenziali elevati – la Fondazione Turati può oggi avvalersi anche di un comitato scientifico chiamato a intervenire nell’attività e nell’organizzazione assistenziale, eventualmente con l’indicazione di best practice.
Il marchio Q&B punta al miglioramento della qualità e del benessere nelle RSA o in strutture analoghe e implica la valutazione di 12 fattori individuati come determinanti per la qualità della vita dei residenti. Tali fattori non coincidono con i servizi infermieristici, medici o fisioterapici, bensì con altri aspetti ritenuti ugualmente importanti per il benessere del paziente, riguardanti più da vicino la sfera emotiva, affettiva e relazionale. L’adeguamento alla legge 231, infine, mira di per sé all’acquisizione di un sistema organizzativo capace di prevenire alcuni tipi di reati. Ma l’obiettivo della Fondazione è, al momento, la prosecuzione dei tre progetti in maniera integrata, al fine di sfruttare al meglio il know how di tutti i soggetti coinvolti per la creazione di requisiti adeguati all’eccellenza.
Nel corso della riunione sono inoltre state illustrate, da parte del direttore del centro studi della Fondazione, Luciano Pallini, alcune iniziative utili a valorizzare l’attività del comitato scientifico. La prima di queste è fissata per venerdì 1 dicembre 2017, quando a Pistoia si svolgerà una lectio sulle nuove tecnologie e le attività di riabilitazione. Si tratterà della prima di una serie di conferenze annuali di alto livello scientifico. A ciò si aggiungeranno un concreto sostegno alla ricerca, con premi di laurea e assegni per giovani ricercatori, nonché attività di formazione e aggiornamento per operatori sanitari.