Con il nuovo decreto approvato dal Consiglio dei ministri scatta l’obbligo vaccinale per tutti coloro che lavorano in ambito sanitario. Una notizia accolta con favore dalla Fondazione Turati, che su questo tema era intervenuta più volte nei mesi passati.
La Fondazione Turati accoglie con favore la notizia dell’obbligo vaccinale per operatori sanitari e medici previsto dal decreto approvato dal Consiglio dei ministri e in vigore dal prossimo 7 aprile. Sul tema la Fondazione è intervenuta più volte nei mesi passati, sollevando la questione e pronunciandosi a favore dell’obbligatorietà del vaccino per il personale impegnato nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie. «Tra il diritto all’obiezione di coscienza e quello di tutelare la salute degli ospiti e dei colleghi, credo che sia da privilegiare quest’ultimo», aveva detto il presidente della Turati, Nicola Cariglia, al quotidiano La Nazione.
Il nuovo decreto prevede, per chi non accetta di sottoporsi al vaccino, il trasferimento verso un altro ufficio e con diversa mansione, ma per il dipendente può scattare anche la sospensione dello stipendio, possibile fino all’assolvimento dell’obbligo e comunque fino al 31 dicembre 2021. A verificare l’avvenuta vaccinazione o meno saranno le amministrazioni, che segnaleranno alle aziende sanitarie locali i nominativi che dovranno sottoporsi a vaccinazione anti Covid-19.