Un progetto per studiare un modello di ente del Terzo settore che possa supportare il «Dopo di noi»: è l’idea della Fondazione Turati e della Fondazione Raggio Verde, che lo presenteranno alla cittadinanza entro la fine dell’anno.
Sono attorno ai 4 milioni oggi in Italia le famiglie che hanno un congiunto con una disabilità di tipo grave, fisica o intellettiva. Oltre ai problemi di vita quotidiana e alle difficoltà di avere garantita un’assistenza moderna ed efficace, queste famiglie devono convivere quotidianamente con il pensiero di cosa succederà al loro congiunto, ad esempio un figlio minore, quando i genitori invecchiano o vengono a mancare.
È di tutta evidenza che, per quanto possa fare il Servizio sanitario pubblico, e quello italiano pur con i suoi limiti è certamente fra i migliori, sono indispensabili risorse molto consistenti e strutture e servizi moderni ed efficienti.
Per cercare di dare un contributo ad alleviare il problema, la Fondazione Turati, che da oltre 50 anni opera in tutta l’assistenza che è a valle della fase acuta delle malattie, e la Fondazione Raggio Verde, che è specializzata nella cura e nel sostegno a tutti coloro che sono affetti da disturbi dello spettro autistico, hanno deciso di far studiare ad un gruppo di esperti, medici, professori universitari, notai e commercialisti, un modello di ente del Terzo settore che possa raccogliere beni mobili ed immobili con i quali costituire un fondo patrimoniale vincolato i cui utili dovranno poi essere utilizzati per garantire servizi ed assistenza aggiuntiva alle persone assistite dalle due Fondazioni.
Il tutto in modo indipendente dalla Turati e da Raggio Verde e sotto la diretta gestione e sorveglianza di coloro che hanno contribuito e contribuiscono alla costituzione e all’ampliamento del fondo patrimoniale.
Il progetto, che dovrebbe essere messo a punto entro la fine dell’anno, verrà poi presentato all’opinione pubblica.