Pistoia, capitale italiana della cultura per l’anno 2017, celebra Marino Marini, artista del ‘900 a cui ha dato i natali. Appuntamento dal 16 settembre a Palazzo Fabroni con la grande mostra “Passioni visive”.
A Pistoia – che ospita alcune sedi della Fondazione Turati – riflettori puntati su Marino Marini e sulla grande mostra “Passioni visive“, che inaugurerà sabato 16 settembre presso Palazzo Fabroni. Si tratta di uno degli eventi di maggiore spicco del 2017, anno in cui la città riveste il ruolo di capitale italiana della cultura. L’esposizione, curata da Barbara Cinelli e Flavio Fergonzi, resterà visitabile fino al 7 gennaio 2018. È promossa dalla Fondazione Marino Marini di Pistoia e dalla Fondazione Solomon R. Guggenheim di Venezia, dove – presso la Collezione Peggy Guggenheim – si trasferirà dal 27 gennaio al 1 maggio 2018.
Marino Marini è stato uno scultore e pittore tra i più poliedrici e rilevanti del Novecento internazionale. Nato a Pistoia nel 1901, frequentò l’Accademia di Belle arti di Firenze per poi trasferirsi a Milano alla fine degli anni Venti, dopo i quali iniziò a raccogliere i primi riconoscimenti. La mostra, realizzata con il supporto di un comitato scientifico composto dai due curatori e da Philip Rylands, Salvatore Settis, Carlo Sisi e Maria Teresa Tosi (direttrice della Fondazione Marini di Pistoia), ricostruisce tutte le fasi della vicenda artistica di Marini dalle prime produzioni agli anni Sessanta, quando ormai la sua fama aveva oltrepassato i confini nazionali. L’intento, come spiegato da Tosi, è offrire una «contestualizzazione storica e stilistica della sua ricerca di scultore», la quale rappresenta l’unica prospettiva in grado di restituire all’artista «la sua posizione di assoluto rilievo nella vicenda del modernismo novecentesco internazionale»
In particolare l’attenzione, nelle 10 sezioni in cui è suddivisa l’esposizione, è posta sul dialogo implicito tra le sue invenzioni plastiche e le sculture di altri grandi artisti del passato oppure a lui contemporanei. Le sue opere sono messe a confronto con altre appartenenti all’antichità egizia, greco-arcaica ed etrusca, ma anche di epoca medievale, rinascimentale e ottocentesca, giungendo fino a Giacomo Manzù, Auguste Rodin e Germaine Richier. Grande spazio a esiti celebri della sua ricerca quali i Cavalieri, dai primi esemplari degli anni Trenta fino ai più drammatici Miracoli. Il percorso espositivo si chiude con i Guerrieri e le Figure coricate degli anni Cinquanta e Sessanta, confrontati con la lezione di Giovanni Pisano e al contempo con le sperimentazioni di Pablo Picasso e Henry Moore.
Per maggiori informazioni sulla mostra “Marino Marini. Passioni visive”: http://www.marinomarinipassionivisive.it/it/
Nello stesso periodo della grande mostra a Palazzo Fabroni, la Fondazione Marino Marini di Pistoia ospita a Palazzo del Tau – come compendio a “Passioni visive” – l’esposizone “Mirò e Marino: i colori del Mediterraneo“. Info: http://www.fondazionemarinomarini.it/