Negli ambienti della Rsd “I prati” di Gavinana fanno bella mostra di sé pitture, disegni e manufatti realizzati dai ragazzi nell’ambito delle tante attività organizzate annualmente dalla struttura, tra cui uno speciale laboratorio, con lo scopo di valorizzare le loro capacità anche attraverso l’arte.
Da qualche tempo, le pareti della Rsd “I prati” di Gavinana appaiono sempre più vivaci e suggestive. Anche una vecchia porta malmessa ha potuto rinnovarsi nel segno dell’arte grazie all’intervento dei residenti, da un anno coinvolti in uno speciale laboratorio. Hanno scelto di abbellirla dipingendo una notte colorata dove ciascuno ha disegnato i soggetti preferiti: case e strade, fiori di carta e un cielo stellato che comunica serenità e gioia. Ma dipinti, manufatti e piccoli quadri materici fanno bella mostra di sé anche nei corridoi e in altri ambienti della struttura. Una mattina di settembre abbiamo visitato il laboratorio artistico nel quale i ragazzi realizzano le loro opere, ideato sulla base delle loro caratteristiche ed esigenze, trovandoli intenti a comporre delle coloratissime mongolfiere di cartapesta ispirate alla ricorrenza di Santa Celestina, patrona di San Marcello Piteglio, dove ha sede il nostro Centro socio sanitario. «Con questa tecnica il materiale usato può essere plasmato, strappato con le mani e poi ricostruito: un processo, questo, che contribuisce a scaricare la tensione e trasmette un messaggio positivo ai ragazzi perché anche qui, un po’ come nella vita quotidiana, da ciò che non ha forma si può creare qualcosa di bello», spiega Margarita Martinez, danza-movimento terapeuta e specializzanda in arte terapia integrata, la quale conduce l’attività. Organizzata nell’ambito di un progetto pilota nato dalla collaborazione tra più enti del Terzo settore, è inserita nell’ampio programma animativo ed educativo annuale de “I prati”, incentrato in particolare sulle emozioni: nel reparto, le operatrici si impegnano con passione e costanza nella valorizzazione delle capacità degli ospiti e affinché possano percepirsi attivi ed efficaci, anche attraverso l’arte. In questo senso, l’iniziativa condotta da Martinez è per tutti un prezioso punto di riferimento e fonte di stimolo, creatività, riflessione. In 12 mesi ha infatti visto i partecipanti sperimentare tecniche diverse, dalla ceramica con la quale sono state riprodotte le foglie del parco della struttura alla pittura a soffio con gli acquerelli, dall’uso di una materia versatile come la carta all’action painting, compiuta attraverso gesti lunghi, magari ispirati da un delicato sottofondo musicale.
Dopo un inizio un po’ timoroso, gli utenti oggi partecipano con entusiasmo e appaiono orgogliosi di mostrare ciò che creano con le proprie mani. «Toccare e avvertire il ruvido o il liscio, sperimentando le diverse texture, fa bene ai sensi e trasmette calma – prosegue l’arte terapeuta – perciò anche le persone con disabilità gravi hanno risposto bene all’attività». “I prati” ospita residenti con caratteristiche differenti. «All’inizio facevano ciò che suggerivo loro, ma a poco a poco hanno cominciato a scegliere da soli quali pratiche adottare. E ora ognuno ha trovato il proprio movimento, il proprio metodo espressivo per dipingere», racconta. Alcune sessioni iniziano con esercizi preparatori di respirazione e prevedono talvolta anche uno scambio di impressioni, come quando si è parlato del cuore prima di andare a realizzarne uno a più mani, in ceramica.
«Di questo lavoro strutturato, svolto con continuità, non è stato difficile vedere i benefici – sottolinea Valentina Magrini, psicologa – perché l’arteterapia consente di esprimere un vissuto profondo altrimenti non accessibile. E giova sia a livello emotivo, sia perché dona senso di autostima e di auto efficacia». Il benessere psicologico deriva anche dal sapere di aver prodotto qualcosa di bello. «Ormai i ragazzi attendono l’appuntamento con il laboratorio, hanno voglia di partecipare, i loro occhi brillano quando raccontano ciò che fanno», continua. «Il progetto è per tutti loro stimolante dal punto di vista cognitivo e non solo emotivo – conferma la referente della Rsd, Barbara Atzori – un laboratorio come questo, infatti, è diverso da un passatempo come il semplice colorare. Ai residenti permette di esprimersi, di valorizzare la propria abilità, di darsi degli obiettivi». Un valore, questo, destinato a concretizzarsi con la prossima apertura di un negozio dedicato alla vendita di queste creazioni così speciali, pensato per contribuire a promuovere l’autonomia di persone adulte disabili, anche in un’ottica di “dopo di noi”.
Ufficio stampa | Giulia Gonfiantini