I ragazzi della Fondazione Turati di Vieste hanno visitato le grotte marine con le loro bellezze.
Nei giorni scorsi i ragazzi della Rssd della Fondazione Turati di Vieste hanno partecipato a un’escursione alle grotte marine poste lungo la costa a sud del paese. Si tratta di circa una ventina di suggestive cavità, scoperte praticamente per caso da due fratelli pescatori negli anni Cinquanta.
Proprio i pescatori hanno dato, nel tempo, nomi alle grotte richiamando le loro caratteristiche e la loro bellezza. La Grotta Campana ha ad esempio la forma di una maestosa campana, è alta 70 metri e ricoperta di muschio vellutato; quella detta dei contrabbandieri ha una doppia uscita che, una volta, agevolava la fuga. Nella Grotta delle Rondini nidificano i volatili, mentre la Grotta Sfondata somiglia a un antico castello demolito dal tempo nella parte superiore, dove i pini d’aleppo si specchiano nelle acque cristalline.
E così via per la Grotta Due occhi, la Smeralda, la Grotta dei Pomodori e quella delle Sirene, dove secondo la leggenda vi dimoravano anticamente queste creature mitologiche. A bordo di un’imbarcazione e in compagnia dei nostri operatori, i partipanti alla gita hanno ammirato le meraviglia della costa viestana, con il suo mare cristallino e la vegetazione, trascorrendo un’allegra giornata all’aria aperta.











