Nuova pubblicazione della Fondazione Turati. Un’accurata ricostruzione storica delle divisioni socialiste di fronte al primo conflitto mondiale.
Nell’ambito della collana “Piccola Biblioteca del socialismo riformista“, voluta e pubblicata dalla Fondazione Turati, è uscito il secondo volume su «Il socialismo riformista e la Grande guerra». Il libro, Lucia Pugliese Editore – Il Pozzo di Micene, 255 pagine, 15 euro, è stato curato da Andrea De Giorgio, con un saggio introduttivo di Zeffiro Ciuffoletti. Il volume, ricco di documenti, aiuta a riflette su un fenomeno come la Grande guerra che sconvolse l’Europa e il mondo e davanti al quale il movimento socialista italiano, nonostante i vasti consensi, fu travolto dal mito della rivoluzione e frantumato dalle divisioni, favorendo la reazione e l’ascesa del fascismo.
Gli scritti che compongono la parte antologica costituiscono un piccolo dossier sulle ragioni che condussero al tragico conflitto mondiale accompagnato da una rigorosa analisi sulle classi dirigenti, sul socialismo della II Internazionale, sul mancato rispetto degli impegni contro la guerra. L’Italia nella fase della neutralità vide i socialisti mantenere l’opposizione alla guerra e sostenere la più assoluta neutralità fino a quando, sotto la spinta del movimento interventista, fra i socialisti italiani cominciarono ad aprirsi fratture e defezioni. Nel 1917 poi si aprirono ulteriori falle che misero a tacere le posizioni dei riformisti, sensibili alle necessità della difesa.