Dopo le polemiche dei giorni scorsi la Sicilia avvia un indagine sui disabili gravi. E dagli elenchi viene fuori di tutto, dai morti ancora in assistenza alle persone perfettamente sane.
Non solo zero stanziamenti dal bilancio regionale per i disabili gravi della Sicilia ma anche pessimo uso della quota di finanziamento che dallo Stato arriva alle Regioni. Sull’onda della polemica scoppiata per la mancanza di fondi regionali finalizzati all’assistenza h24 di queste persone, la regione Sicilia ha cominciato a porre una qualche attenzione al problema ed è emersa una situazione paradossale. Fra il 2013 e il 2014, in Sicilia, i disabili gravi hanno avuto un incremento del 130,4%. Negli elenchi poi ci sono decine di persone che, nonostante nel frattempo siano morte, continuano, almeno ufficialmente, a ricevere assistenza. Alcuni casi lasciano a bocca aperta. A Partinico l’aumento è stato del 978%, a Giarre del 3500%. 14 i deceduti assistiti negli elenchi di Partinico e solo 56 casi su 151 che possono definirsi gravi. 15 i morti ancora in assistenza a Misilmeri dove su un totale di 110 casi solo 47 sono risultati veri. E l’elenco potrebbe continuare. Perché tutto questo? Potrebbe sembrare disattenzione, superficialità, reiterata mancanza di controlli da parte delle Autorità competenti. Ma potrebbe essere anche qualcosa di più grave. E’ quello che pensano gli inquirenti anche se tutto è ancora da provare. L’idea è questa. Visto che i pochi fondi statali, quelli regionali come abbiamo visto in Sicilia non ci sono, vengono girati, proporzionalmente agli assistiti, ai Comuni, che poi provvedono il più delle volte attraverso cooperative di servizi, più nominativi falsi sono nella lista, più soldi restano nelle tasche di chi dovrebbe assicurare il servizio. Le indagini in corso chiariranno, si spera, l’arcano. Intanto una cosa è certa. Sia che il malfunzionamento del servizio fosse dovuto ad inefficienza o ad un modo di agire truffaldino, i disabili veri e gravi hanno avuto un danno doppio. Non solo non hanno potuto usufruire dei fondi regionali ma si sono viste decurtate le ore di assistenza potenzialmente possibili in virtù dei fondi statali da una platea gonfiata di soggetti falsamente assistibili. Una situazione che definire vergognosa è un eufemismo.