A Pisa la nona tappa di “Diamo voce all’impatto”, road show dedicato al Terzo settore. La Turati ha partecipato all’evento che per Intesa Sanpaolo ha visto intervenire Andrea Lecce (responsabile Direzione Impact), Sabrina Marcuzzo (direttore commerciale), Enrico Lestingi (direttore area Toscana e Umbria) e Rocco Moschella (direttore filiale di Pisa).
Pisa, 7 giugno 2023 – Si è svolta a Pisa la tappa del road show di Intesa Sanpaolo “Diamo voce all’impatto”, dedicato alle organizzazioni del Terzo Settore.
Nel corso della nona delle 12 tappe, che toccheranno altrettante città italiane, Andrea Lecce, responsabile della Direzione Impact ha incontrato diverse realtà, tra clienti e stakeholders, per ascoltare le necessità del territorio e condividerne progetti ed esperienze.
In provincia di Pisa sono oltre 300 le organizzazioni non profit che hanno scelto Intesa Sanpaolo come partner bancario e gli impieghi rivolti al Terzo Settore, a fine 2022, raggiungono i 5 milioni di euro.
Andrea Lecce, responsabile Direzione Impact di Intesa Sanpaolo: «Grazie a questo incontro abbiamo avuto l’opportunità di dialogare con le persone che fanno tanto per il territorio, operando con generosità e intraprendenza per il bene comune. È stata anche l’occasione per condividere le nuove metriche di impatto che abbiamo messo in atto con l’obiettivo di misurare e valorizzare maggiormente i benefici che i progetti delle organizzazioni del terzo settore apportano nelle comunità in cui operano. Con strumenti sempre più innovativi e un costante dialogo attraverso le nostre persone che operano sul territorio, supportiamo le imprese del non profit nel promuovere iniziative territoriali con l’obiettivo di aumentare la coesione sociale, il benessere delle persone, delle comunità e apportare benefici all’ambiente. Intesa Sanpaolo, forte del ruolo di riferimento che la Direzione Impact detiene sulle aziende non profit, ha rafforzato ulteriormente il proprio supporto includendo all’interno del suo pilastro ESG del Piano d’Impresa 2022-2025 il sostegno all’inclusione finanziaria, attraverso il credito sociale, per sviluppare un’economia dedita al bene condiviso».
A livello nazionale, i primi beneficiari del credito impact sono gli studenti universitari, ai quali dal 2019 Intesa Sanpaolo ha erogato oltre 170 milioni, e le madri lavoratrici, a cui sono stati concessi 6 milioni dal 2020. Nel corso del 2022, infine, sono stati erogati 270 milioni di euro, a oltre 100 mila enti del terzo settore a livello nazionale. Rilevante anche l’impatto del programma Formula, con cui la banca individua e sostiene ogni mese iniziative su tutti il territorio italiano dedicate alla sostenibilità ambientale, all’inclusione sociale e all’accesso al mercato del lavoro: negli ultimi due anni sono stati raccolti oltre 12 milioni di euro a favore di 70 progetti.
Secondo un’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, il Terzo Settore rappresenta una parte importante del tessuto economico-sociale del nostro Paese: in Italia a fine 2020 si contavano 363.500 istituzioni non profit che impiegavano 870mila dipendenti. La crescita di queste istituzioni non si è arrestata nemmeno durante la pandemia: tra il 2019 e il 2020 sono infatti aumentate di quasi 1.000 unità, con i dipendenti saliti di circa 8.000 persone. Complessivamente, tra il 2001 e il 2020 i dipendenti delle istituzioni non profit sono cresciuti del 78% (+381mila). Al contempo, però, complice anche il blocco alla mobilità e socialità connesso alla pandemia, si è assistito a un calo delle persone con almeno 14 anni che svolgono attività di volontariato, scese al 7,3% nel 2021, dal picco del 10,7% toccato nel 2017. Il ruolo del Terzo settore è stato significativo negli ultimi anni segnati dalla pandemia: dalla seconda indagine svolta nei mesi di novembre e dicembre 2022 sui gestori della Direzione Impact di Intesa Sanpaolo emerge che nel biennio 2021-22 le cooperative e le imprese sociali hanno offerto soprattutto un sostegno socio-sanitario e assistenziale. È stato alto anche l’impegno nel supportare le famiglie, l’infanzia, gli anziani, oltreché nel ridurre le disuguaglianze sociali, anche attraverso azioni dirette all’inserimento nel mondo del lavoro.
In Toscana sono attive 28.002 istituzioni non profit, di cui 3.172 a Pisa. Un terzo di queste sono operanti nel settore delle attività sportive, seguite da attività culturali e artistiche (17%), attività ricreative e di socializzazione (16%), e assistenza sociale e protezione civile (8%). I dipendenti sono 53.709 (5.559 a Pisa), di cui il 48% impegnati nell’assistenza sociale e nella protezione civile, il 16% nello sviluppo economico e coesione sociale e il 10 % nell’istruzione e nella ricerca. Il 48,5% delle istituzioni non profit toscane ha più di 18 anni e occupa quasi l’80% dei dipendenti. Il 18,6% è stato costituito dopo il 2015.
(Comunicato stampa)