Crisi economica, aumento esponenziale dei costi della medicina, progressivo invecchiamento della popolazione. Sono i tre fattori che stanno mettendo in crisi il welfare. Le famiglie sono chiamate a dover fronteggiare in prima persona necessità e bisogni di persone care. Di solito si tratta di un parente anziano e/o affetto da patologie invalidanti. Il fenomeno è sempre più diffuso. Stime recenti dicono che in Italia sono oltre 3 milioni le persone tra i 15 e i 64 anni che si prendono quotidianamente cura di un familiare anziano o disabile. Poco più della metà concilia il lavoro di assistenza con un’ occupazione, l’altra parte invece non lavora e non cerca nemmeno di lavorare. Tutte queste persone, che con termine inglese vengono chiamate “caregiver” (tradotto suona come “colui che dà assistenza”), offronto un servizio che è diventato insostituibile. Lo Stato non è e non sarà mai in grado di fare a meno del loro lavoro. In molti Paesi sono state messe a punto tutele, assicurazioni o comunque una qualche forma di sostegno. In Italia invece non sono state ancora predisposte strategie di intervento per un’ efficace ed efficiente gestione della non autosufficienza. Da qui l’idea del convegno organizzato dalla Fondazione Turati su nuove politiche e nuovi strumenti per prendersi cura di chi cura e per superare quella che abbiamo chiamato “la solitudine del caregiver”. Del tema ci parla Luciano Pallini, responsabile del Centro studi della Fondazione Turati. Di seguito la locandina con il programma completo del convegno.