È un progetto innovativo e, per certi aspetti, rivoluzionario quello presentato lo scorso martedì 3 maggio presso il teatro di Dynamo Camp a Limestre Pistoiese da Serena Porcari, AD di Fondazione Dynamo, Gianluca Salvatori, capo del progetto e da Roberto Orlandini, Direttore di Dynamo Camp ad un gruppo folto di amministratori e operatori locali.
Propone di realizzare nella Montagna Pistoiese, in particolare in alcune delle strutture dismesse della KME di Campo Tizzoro, un vero e proprio distretto dell’economia sociale dedicato allo studio e allo sviluppo di soluzioni, servizi e tecnologie per il benessere delle persone e delle comunità.
Saranno coinvolti enti pubblici, imprese, organizzazioni non-profit, centri di ricerca con l’obiettivo di creare soluzioni non solo per l’ambito territoriale ospitante, la Montagna Pistoiese appunto, ma in prospettiva con effetti su scala nazionale ed anche europea.
Gli assunti di partenza sono sia la conclamata e urgente necessità di rispondere alla accresciuta domanda di “economia e imprenditorialità sociale” presente in tutte le economie occidentali, sia l’opportunità di trasformare alcuni fattori negativi che hanno colpito il territorio della montagna a seguito del processo ineluttabile di deindustrializzazione – spopolamento, invecchiamento della popolazione, indebolimento del tessuto economico, sottodotazione di servizi – in altrettanti stimoli al cambiamento non solo nei settori tradizionali del welfare, assistenziale e socio-sanitario, ma anche nella gestione dei beni culturali, dell’offerta educativa, dell’agricoltura eco-sostenibile, del turismo, dell’educazione, dei trasporti e delle utilities.
Il progetto si articola in 4 linee di azione:
- un CAMPUS il cui obiettivo a regime è quello di creare la prima Business School italiana interamente dedicata all’imprenditorialità sociale, al terzo settore e alla corporate philantropy.
- Un INCUBATORE di progetti imprenditoriali per il design e la prototipazione di prodotti, tecnologie e servizi a contenuto sociale, rivolto ad imprese già affermate che vogliono realizzare progetti ad impatto sociale
- Un LIVING LAB, ovvero un centro servizi territoriale in partnership con operatori locali che agisca in co-progettazione e in cooperazione pubblico-privato
- Infine IMPRESE SOCIALI quali strutture ricettive, sportive e turistiche per migliorare la qualità della vita della popolazione residente e incentivare nuovi insediamenti e maggiore presenza turistica.
Si può fare?
L’esempio di Dynamo Camp indica che è possibile. In dieci anni il villaggio di terapia ricreativa è cresciuto fino a diventare un punto di riferimento a livello nazionale e non solo. Ogni anno vengono ospitati 1200 bambini, 350 famiglie, assistiti da 100 dipendenti e 600 volontari con un bilancio di 6 milioni di Euro. Nello stesso decennio le presenze turistiche nel territorio sono cresciute da 13.000 a 26.000.
L’accoglienza è stata estremamente positiva. Si tratta di avviare il cammino, intanto con la creazione di una coalizione di soggetti per la stipula di un patto che definisca la figura giuridica migliore (associazione, consorzio, o altra), poi con l’approfondimento dello studio di fattibilità ed il censimento delle risorse disponibili. Seguirà un doveroso percorso di presentazione del progetto a potenziali finanziatori e investitori, sia pubblici sia privati.
A quel punto potrà essere avviato un primo nucleo terminatore dove le linee d’azione sopra elencate dovranno svilupparsi e prendere forma concreta in modo da costituire una base solida che consenta un progressivo ampliamento del raggio d’azione.
Pio Borri
Pubblicato su Pensalibero.it
L’idea del distretto dell’economia sociale da realizzare sulla Montagna Pistoiese può essere una di quelle idee vincenti capaci di invertire un processo di declino in corso da decenni e che sembrava inarrestabile.
Del resto la Fondazione Dynamo, che ha presentato in questi giorni il progetto, non è solo una delle due più importanti presenze economiche su questo territorio. E’, soprattutto, una garanzia per il suo prestigio, la serietà e il livello delle sue attività.
La Fondazione Turati, l’altro soggetto di maggiore importanza economica nella zona, non può esimersi dall’esprimere il più grande interesse e tutta la propria disponibilità a partecipare al progetto con la sua cinquantennale esperienza nel fornire benessere alle persone e alle comunità.
Fondazione Dynamo e Fondazione Turati sono accomunate dagli stessi scopi, che sono quelli di aiutare chi soffre ed ha bisogno. Allo stesso tempo rappresentano, per la Montagna Pistoiese, una fonte di speranza per tutti coloro che desiderano, giustamente, che una terra tanto bella non diventi invivibile perché incapace di fornire lavoro e speranza alle nuove generazioni.
Per questo dico: incontriamoci. Se viene ritenuto utile, noi ci siamo.
Nicola Cariglia – Presidente Fondazione Turati