Un progetto di co-housing per migliorare la qualità della vita degli anziani della Montagna P.se. Questa la proposta della Fondazione Turati illustrata in un convegno alla Baccarini di San Marcello
E’ stata presentata, nella sede della Baccarini, a San Marcello, la ricerca curata dal Centro Studi della Fondazione Turati che mette in luce lo spopolamento e l’invecchiamento della popolazione della Montagna P.se. Secondo lo studio, nei comuni montani la popolazione oltre i 65 anni di età ha raggiunto, a Dicembre 2013, quasi un terzo del totale (32,2%) e si prevede che fra 25 anni il peso degli over 65 potrebbe aggravarsi fino a sfiorare la metà della popolazione (46%).
I dati, illustrati dal Dott. Luciano Pallini, mostrano che il trend di sviluppo della popolazione residente nei comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello potrebbe continuare la tendenza degli ultimi 30 anni, nei quali si è passati dagli oltre 13.500 cittadini nel 1981 ai 10.512 del dicembre 2013, con un calo del 22%, quasi metà del quale accumulato nel decennio 1980-1990.
Indubbie le ripercussioni per il bisogno di assistenza, dal momento che anche la quota di non autosufficienti tenderà ad aumentare. Ma insieme alle persone non autosufficienti in forma grave, per le quali occorrerà adeguare con una certa urgenza strutture e servizi già esistenti, un fenomeno così importante di invecchiamento della popolazione comporterà inevitabilmente un aumento delle persone in condizioni di parziale autosufficienza, per le quali saranno necessarie forme di assistenza diverse.
Lo studio mostra che ciò di cui gli anziani sentono maggiormente il bisogno è la socialità; da qui il progetto di co-housing che, come ha spiegato il Presidente della Fondazione Turati, Nicola Cariglia “è un impegno che vogliamo sperimentare adeguando alcune nostre strutture, oggi inutilizzate, in appartamenti, per poter dare protezione e ausilio alle persone che sono in grado comunque di abitare da sole e a cui potremo fornire tutti i nostri servizi”.
Il presidente, poi, relativamente al problema delle cure intermedie, ha aggiunto che “in un momento così difficile per il welfare, specialmente nel settore sanitario, è necessario che il privato intervenga offrendo il suo contributo e occupando una funzione che sia sempre di maggior spessore. Purtroppo ad oggi non è così. Esistono direttive regionali secondo cui tutte le ASL debbano disporre di reparti per le cure intermedie, per alleggerire gli ospedali da occupazioni di posti letto improprie spostando i pazienti in strutture specificamente attrezzate, ma queste direttive non vengono applicate. Noi riteniamo che, al di là della retorica, un tema come quello dell’assistenza agli anziani dev’essere affrontato soprattutto col cuore, perché questo è lo spirito con cui la nostra Fondazione si è mossa sin dal primo momento. Per questo invito le autorità che si occupano dei problemi sociosanitari a un confronto onesto e sincero affinché la Fondazione possa operare in maniera più ramificata e capillare nella montagna di quanto non stiamo già facendo”.
Silvia Maria Cormio, sindaco di San Marcello, ha manifestato notevole interesse verso il progetto e ha sottolineato l’importanza di strutture e istituzioni come quella della Fondazione Turati. “Io stessa, da vicepresidente della Società della Salute, ritengo che questo sia un progetto assolutamente innovativo. Il co-housing sociale esiste e funziona già all’estero e noi, come Società della Salute, vogliamo accogliere e divulgare la proposta della Fondazione Turati che permetterà agli anziani di vivere dignitosamente e in compagnia, dando più speranza a chi invecchia e contribuendo a qualificare ancor di più il nostro territorio”.