Un lipide prodotto dall’organismo, il palmitoiletanolamide, migliora i deficit cognitivitipici della Malattia di Alzheimer nei topi. Lo dimostra uno studio condotto dai ricercatori dell’Università degli Studi di Napoli Federico II coordinati da Antonio Calignano, in collaborazione con i colleghi della Yale University.
La ricerca, pubblicata su Neuropsychopharmacology, ha mostrato che topi colpiti da Alzheimer ai quali veniva gli studiosi somministravano quotidianamente una dose di palmitoiletanolamide mostravano notevoli miglioramenti nelle performance legate all’uso della memoria.
Noto da circa cinquant’anni per le sue proprietà antinfiammatorie, di recente questo lipide endogeno è stato riscoperto in Europa come “integratore alimentare a fini speciali”, impiegato per il trattamento di alcune forme di dolore neuropatico in associazione ad altri farmaci.