Dal Centro socio-sanitario di Zagarolo un programma per dare continuità assistenziale ai progetti di riabilitazione per l’età evolutiva, sospesi nel marzo scorso a causa dell’emergenza Coronavirus e ora ripensati per lo svolgimento a distanza grazie alla tecnologia.
Prende il via in questi giorni un programma a distanza messo a punto dalla Fondazione Turati per garantire continuità assistenziale ai ragazzi seguiti dall’ambulatorio per l’età evolutiva, il quale opera nel Centro socio-sanitario di Zagarolo in regime ex art. 26. Con la sospensione delle attività ambulatoriali e degli interventi riabilitativi in presenza, infatti, molte famiglie sono state momentaneamente private del consueto supporto, trovandosi da sole a gestire una fase, quella del lockdown, estremamente delicata.
La struttura di Colle del Pero interviene in diagnosi che vanno dai disturbi specifici dell’apprendimento a quelli dello spettro autistico, dalle sindromi genetiche alle paralisi cerebrali infantili, dai ritardi nel linguaggio a quello psicomotorio nei bambini prematuri, e al momento, con il protrarsi delle restrizioni dovute all’emergenza Coronavirus, non è prevista una data certa per la ripresa delle terapie in sede. Per questa ragione lo staff del Centro ha ideato un progetto per poter proseguire le terapie riabilitative grazie all’ausilio della tecnologia. Attraverso videochiamate e teleconferenze ripartiranno così i colloqui clinici e le terapie, erogate dall’équipe della struttura con il coordinamento della Neuropsichiatra infantile della Fondazione Turati e in sinergia con gli specialisti della Asl di appartenenza.
Come funziona
I terapisti e gli specialisti si metteranno in contatto con i pazienti e i loro genitori tramite videochiamata nei giorni e negli orari concordati per le terapie. Con le famiglie saranno inoltre condivise attività e strategie operative da mettere in atto a casa anche al di fuori delle sedute. Lo staff progetterà e predisporrà materiali appositamente pensati per il programma da remoto.
Il Progetto riabilitativo individuale (PRI) di ciascun minore sarà invariato per regime assistenziale, modalità di intervento e impegno riabilitativo-assistenziale, risultando in tutto e per tutto in continuità con il progetto riabilitativo sospeso a causa dell’emergenza. Per coordinare il lavoro dei terapisti e per sostenere maggiormente i familiari, le riunioni e i counseling saranno più frequenti. La data di conclusione dei PRI, inoltre, potrà essere posticipata allo scopo di mantenere inalterato il numero di giorni di presa in carico nonostante il periodo di pausa forzata.
Ciascun piano terapeutico riabilitativo sarà dunque riprogrammato secondo il Piano riabilitativo individuale così ridefinito, sulla base di quanto effettuato in precedenza in ambulatorio e rimodulando obiettivi e strategie in considerazione del nuovo svolgimento da remoto.