Con la sentenza 44098 la Corte di Cassazione sancisce i diritti e doveri dei figli nei confronti di genitori anziani: l’abbandono di genitori anziani costituisce reato. La Corte ha così affermato la reciprocità dei doveri familiari: anche i figli devono sostenere un genitore anziano.
Con la sentenza numero 44098/2016 la Cassazione ha stabilito che l’abbandono di genitori anziani costituisce reato. Recita infatti così la sentenza: «anche lasciare il padre anziano da solo può costituire un’ipotesi di abbandono di persone incapaci penalmente sanzionata». È ufficiale, quindi: se oggi abbandoni il tuo vecchio è reato.
Questa sentenza interviene su un vuoto che, nonostante un’altra sentenza della Corte di Cassazione -la 31905/2009- avesse legittimato il rischio di carcere per chi, durante le vacanze, lasciava il genitore incapace in città, in sostanza non c’era ancora una legge che imponesse l’obbligo di assistenza morale e materiale a carico dei figli verso i propri genitori anziani o non più autosufficienti.
Cioè mentre era riconosciuto che i genitori in stato di bisogno avevano il diritto di ricevere un «assegno alimentare» da parte del figlio, era possibile per i figli ricchi e insensibili tacitare la propria coscienza pagando.
Questo buco legislativo ora è in parte colmato dalla sentenza del 2016 che crea la fattispecie, sia «riferendosi sia al riconoscimento della famiglia come società naturale di cui all’articolo 29 della Costituzione» sia all’adempimento dei doveri di solidarietà sociale «di cui all’articolo 3 della Costituzione», sia alle previsioni del codice civile, che impongono il dovere di rispetto dei genitori da parte dei figli. La sentenza fa stato, crea un precedente per cui la legge che esisteva per l’abbandono dei bambini e dei cani , di fatto ora è estesa anche ai vecchi.
Sul piano etico è l’affermazione del concetto di reciprocità dei doveri familiari: il figlio che ha ricevuto tanto ed è stato tanto sorretto dal padre, in virtù di questa sentenza dovrà qualche modo ricambiare e sostenere il genitore nel progredire della vecchiaia e dei suoi insulti.