Un accordo preso nella conferenza Stato-Regioni mette a rischio la permanenza di persone con gravi disabilità in strutture convenzionate e la stessa sopravvivenza delle realtà socio-assistenziali che li ospitano a partire dal primo gennaio 2017. È l’allarme lanciato dalla Fondazione Turati nell’audizione che si è tenuta questo pomeriggio in commissione Sanità, presieduta da Stefano Scaramelli (Pd). A guidare la rappresentanza, il presidente Nicola Cariglia. La Fondazione Turati è una onlus che gestisce una delle realtà più significative in Toscana in campo socio-sanitario, ha strutture anche nel Lazio e in Puglia. A Gavinana (Pistoia) gestisce un Centro socio sanitario con 230 posti letto, dei quali 130 per due residenze per anziani, 50 per persone affette da gravi disabilità (attualmente ne sono ospitati 40) e altri 50 come centro di riabilitazione. “Il problema che vi sottoponiamo deriva da una decisione della commissione Salute della conferenza Stato-Regioni recepita dalla Regione Toscana – ha spiegato Cariglia – per la quale, dal primo gennaio 2017, ventuno dei nostri ospiti affetti da gravi disabilità si troveranno in gravi difficoltà”. La Fondazione, ha spiegato ancora Cariglia, così come altre strutture, ce ne sono altre cinque nella nostra Regione, dovranno percepire la retta per il loro mantenimento alle Asl di provenienza, che nel caso di ventuno ospiti a Gavinana sono Asl di altre regioni. “Si tratta di persone originarie di altre regioni, ma che vivono in Toscana ormai da trenta-quaranta anni. Pressoché impossibile trasferirli e altrettanto andare a richiedere la retta alle Asl di provenienza”, ha spiegato ancora Cariglia. Fino al momento della decisione, nel 2015, la retta era pagata integralmente dalla Regione Toscana, “che in questi due anni ha deciso, in regime transitorio, di continuare a pagare e di rivalersi sulle regioni di provenienza con un meccanismo di compensazione. Dal primo gennaio del prossimo anno, il pagamento si interromperà”. Le conseguenze “sarebbero a catena, prima di tutto sui ventuno ospiti, subito dopo sui livelli occupazionali della nostra struttura che è la principale fonte di lavoro per tutta l’area della Montagna Pistoiese”. Le Asl di provenienza, al momento, “non hanno dato alcun riscontro o alcuna risposta, né hanno pagato la compensazione in questi due anni”, ha spiegato Giancarlo Magni, che fa parte del comitato direttivo della Fondazione. “L’ammontare delle rette annue dei ventuno soggetti è pari a un milione e mezzo di euro. La fondazione non è in grado di reggere il mancato pagamento delle rette per più di due-tre mesi. Dopo, viene chiusa non solo la struttura riservata alla gravi disabilità, ma chiude tutto il Centro di Gavinana”. Il presidente Scaramelli, in accordo con quanto dichiarato negli interventi dei consiglieri Stefano Mugnai (Forza Italia), Manuel Vescovi (Lega nord), Paolo Bambagioni, Serena Spinelli, Nicola Ciolini (Pd) ha chiesto “un approfondimento tecnico-normativo e un quadro aggiornato delle analoghe situazioni nelle altre realtà della nostra regione”, per arrivare “in tempi brevi, prima del prossimo Consiglio e in accordo con l’assessore regionale alla definizione di un provvedimento che permetta di trovare la soluzione a questo problema”. (s.bar)
Pubblicato sul sito del Consiglio Regionale della Toscana
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