In Toscana più anziani autosufficienti che in Lazio e Puglia. Fare le pulizie in casa e usare i mezzi pubblici le maggiori difficoltà.
Dall’indagine condotta per via telefonica presso l’abitazione delle persone di età compresa tra 60 e 80 anni è risultato che quasi due persone su tre (63,8%) dichiarano di trovarsi ancora in grado di poter espletare tutte le normali funzioni di vita con i propri mezzi senza ricorrere ad alcun aiuto.
Il 17% degli intervistati dichiara di avere alcune limitazioni solo per attività particolari. È evidente che una parte di questi riesce comunque ad arrangiarsi senza ricorrere ad alcuna assistenza (attorno al 5%), vuoi perché costretto in quanto vive da solo, vuoi perché non intende dipendere da altri.
La quota residua, circa il 10% fa affidamento comunque sull’assistenza soprattutto nei casi di convivenza con il coniuge o i figli.
Se la quota di persone che si dichiarano capaci di fare tutto da soli si mantiene al di sopra dell’80% fino ai 70 anni, al di sopra di questa età si ha un primo netto calo al 67% per poi tracollare al 35% al di sopra dei 75 anni quando la necessità di un aiuto arriva al 20% e la dichiarazione di non autosufficienza con bisogno di un supporto sistematico investe ben il 17% del totale degli intervistati.
È banale affermare che le disabilità si aggravano con il passare dell’età, non lo è cercare di misurare l’avanzamento di queste disabilità nella popolazione tra 60 ed 80 anni, speculare alla riduzione della capacità di fare tutto da solo.
L’ indice delle difficoltà a svolgere le diverse attività mostra sostanziale stabilità su bassi livelli fino a 70 anni, poi si impenna fino a raddoppiare per la classe di età 71-75 ed infine esplode oltre i 76 anni.
La Toscana mostra un livello di autosufficienza maggiore (68%) rispetto al 62% del Lazio ed al 60% della Puglia ed allo stesso tempo una quota maggiore di non autosufficienti con necessità di un supporto sistematico (9,5% contro l’8%)
Si è misurata la condizione di salute della popolazione in età 60-80 anni, attraverso vari indicatori, dai ricoveri in ospedale alla frequenza cadute all’uso di medicine così come la partecipazione ad attività fisiche e l’eventuale riconoscimento di indennità di accompagnamento come riconoscimento formale di una condizione di salute che richiede assistenza ed alla quale si contribuisce in termini monetari.
Il grafico indica la percentuale di coloro che:
NON sono stati ricoverati in ospedale (71% tra gli autosufficienti e 48% tra i non autosufficienti)
NON sono soggetti a cadute (86% tra gli autosufficienti, quasi 70% tra i non autosufficienti)
NON fanno uso costante di medicine ( 13% tra gli autosufficienti, 5% tra i non autosufficienti)
NON fanno attività fisica (36% autosufficienti, 65% non autosufficienti)
Nel primo degli indicatori, ricovero in ospedale, iniziano a venir confermate le correlazioni tra percezione e elementi di reale manifestazione. Il 75% di coloro che si dichiarano in grado di fare tutto da soli (il 62% in totale), non è mai stato ricoverato in ospedale e solo nell’8% dei casi lo è stato più volte, per un fattore oggettivo che però non ha condizionato il proprio status percepito, a conferma della necessità di una sinergia tra indicatori oggettivi e percettivi nella valutazione complessiva dell’autosufficienza di un anziano.
Dall’altro lato, tutti coloro che invece sono stati ricoverati più volte tra gli anziani intervistati, il 16,6%, hanno dichiarato di appartenere alle classi di massima gravità nella scala percettiva tra molte difficoltà ad eseguire le ordinarie funzioni di vita senza un aiuto e la totale mancanza di autosufficienza,
Nella qualificazione dell’autosufficienza sono stati incrociati gli aspetti percettivi con alcuni oggettivi, che riguardano le funzioni principali della vita, funzioni che dovrebbero essere eseguite tranquillamente da persone autonome, ma che vengono invece eseguite con grandi difficoltà da individui che, affermando il proprio disagio a svolgerle, contribuiscono alla qualificazione oggettiva del proprio status.
Concentrandosi sui non autosufficienti, le tre principali difficoltà sono una interna all’abitazione, il fare le pulizie di casa (70%) e due nelle relazioni con l’esterno, usare i mezzi pubblici (67%) ed attraversare la strada (quasi il 62%): con percentuali assai più basse – al di sotto del 10% – sono le stesse difficoltà incontrate dagli autosufficienti: indicazioni interessanti per una politica di attenzione verso gli anziani di una comunità.