La nuova riforma varata dal Governo in materia di lavoro prevede l’ampliamento della base di calcolo per la quota di riserva per le assunzioni di persone con disabilità. Alla fine non si tratterà certamente di grandi numeri, ma va considerata positivamente l’attenzione in materia dimostrata da parte del Governo.
La nuova riforma varata dal Governo in materia di lavoro prevede l’ampliamento della base di calcolo per la quota di riserva per le assunzioni di persone con disabilità. Il disegno di legge è andato a variare, in particolare, l’articolo 4 della legge del 1999 che, in materia, prevedeva “agli effetti della determinazione del numero di soggetti disabili da assumere, non sono computabili tra i dipendenti i lavoratori occupati con contratto a tempo determinato di durata non superiore a nove mesi, i soci di cooperative di produzione e lavoro, nonchè i dirigenti”. La riforma invece prevede che si prendano in considerazione “tutti i lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato” mentre restano esclusi “i soci di cooperative di produzione e lavoro, i dirigenti” e i lavoratori appartenenti ad alcune tipologie. Sempre con la nuova legge, inoltre, si cercherà di contrastare l’ignobile abuso, da parte di alcune aziende, dell’esonero all’assunzione dei disabili. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore, infatti, i procedimenti ed i criteri per la concessione di tali esoneri verranno ridefiniti e verranno introdotte nuove e più efficaci norme di controllo.
Pur non trattandosi sicuramente di grandi numeri, va considerata positivamente l’attenzione dimostrata in materia da parte del Governo.