“Il partenariato pubblico privato per l’impiantistica sportiva”, a Pistoia un workshop con i massimi esperti nazionali nel settore degli impianti sportivi. Appuntamento il 9 novembre alle ore 9,30 alla biblioteca San Giorgio. Qui un’intervista a Luciano Pallini di associazione Est, promotrice dell’iniziativa. Tra i sostenitori anche Kineia.
Il prossimo 9 novembre a Pistoia, all’auditorium Terzani della Biblioteca San Giorgio, si svolgerà un workshop di grandissima attualità, i cui relatori indicheranno una strada maestra per la realizzazione di moderni e funzionali impianti sportivi: il partenariato tra pubblico e privato. Può sembrare una banalità, una sorta di uovo di Colombo, invece si tratta di un percorso virtuoso che ha già dato eccellenti risultati nel passato, recente e remoto e si dimostra, lo vedremo, di grande attualità. Per capire meglio di cosa si tratta, abbiamo interpellato Luciano Pallini, di associazione E.s.t., tra i promotori dell’iniziativa. Va precisato che il convegno si avvale di vere e proprie eccellenze della materia, e si pone l’obbiettivo di interessare Pistoia, ma non solo.
Dottor Pallini, cos’è questo misterioso “partenariato pubblico – privato” e che cosa si prefigge?
«Un attimo: prima di tutto un ringraziamento non formale al Comune di Pistoia nelle persone del sindaco – che porterà il saluto al workshop – e dell’assessore allo Sport, che hanno accolto subito con grande favore la richiesta di aiutarci nella realizzazione di questa iniziativa e poi allo sponsor Kineia, una moderna struttura di riabilitazione che ha nella sua mission anche la collaborazione con le società sportive per tutelare la salute e lo sviluppo atletico dei praticanti, a partire dai giovani”. Cos’è il partenariato? La risposta è apparentemente semplice: si tratta della collaborazione, la cooperazione tra privato ed enti pubblici per la realizzazione di impianti ed attrezzature pubbliche, nello specifico parliamo di impianti sportivi. C’è stato un grande equivoco all’inizio del partenariato, quando si è parlato di “project financing”, dove sembrava che fosse Natale tutto l’anno, che arrivasse babbo Natale a portare a gratis agli enti gli impianti. Non è assolutamente così: il vantaggio del partenariato è certamente nella possibile partecipazione al finanziamento, ma soprattutto nella certezza che l’opera che si va a realizzare corrisponda alle esigenze di chi andrà ad utilizzare l’impianto e ne avrà cura per la gestione, la manutenzione e di tutto quanto richiede la vita di un impianto».
Apparentemente semplice, ma nella pratica è impegnativo, perché richiede professionalità qualificate, determinazione degli enti e serietà nei promotori, a partire dalle imprese e dalle realtà dello sport.
I bandi, talvolta emessi dai Comuni, hanno correlazioni con questo percorso?
«Sì, ma in forme spesso non strutturate, con l’intento di individuare i soggetti gestori che si facessero carico anche dell’ammodernamento degli impianti. Il 9 novembre abbiamo invece chiamato a discuterne tutti i soggetti in possesso delle competenze necessarie per costruire correttamente, appunto, una operazione di partenariato: mi riferisco alle competenze giuridico amministrative, tecnico progettuali, finanziarie. Queste figure, insieme ai rappresentanti dei comuni, saranno l’asse portante dell’iniziativa. Ma soprattutto motore del partenariato è il privato (profit o no profit), c’è responsabilità dell’impresa, e per questo va apprezzato l’impegno di Icet Sport srl di Pistoia che, insieme ad associazione Est di Venezia, ha organizzato il convegno».
Quali sono gli scopi del workshop?
«Di offrire uno strumento concreto. La speranza è che partecipino i rappresentanti di Comuni, le società sportive e gli enti di promozione, i progettisti, perché si dovrà alla loro iniziativa se le operazioni potranno essere pensate e realizzate».
Nella sua esperienza amministrativa e professionale, ci sono state operazioni di partenariato?
«Personalmente sono orgoglioso di aver sostenuto la realizzazione del Palazzetto dello Sport di Pistoia, una straordinaria operazione di partenariato, alla quale parteciparono: Comune di Pistoia, Provincia di Pistoia, Cassa di Risparmio e Olimpia Basket e che uno dei miei ultimi atti da amministratore pubblico, nel lontano 1988, sia stata l’inaugurazione di quella struttura. Professionalmente poi, da venti anni, faccio il monitoraggio delle iniziative di partenariato ed in qualche caso, a partire dalle lezioni del monitoraggio, ho dato qualche suggerimento per l’impostazione di alcune operazioni. Ma soprattutto ho curato l’organizzazione di numerosi seminari di studio e convegni in materia».
Il Palazzetto fu opera bellissima e all’avanguardia. A chi dobbiamo quella realizzazione?
«Non fu un’operazione facile, perché sono interventi che tendono a produrre anche divisioni, per le diverse interpretazioni che si hanno della città, del ruolo di amministrazione e privati. Ci furono accalorate discussioni nella Giunta e nel Consiglio, con divisioni trasversali. L’operazione fu dovuta allo straordinario impegno di alcuni personaggi della vita pistoiese, che mi preme ricordare: in Comune, con me l’assessore Roberto Niccolai, che si batté come un leone per il palazzetto, Ivo Lucchesi, presidente della Provincia, Ivano Paci, presidente della Cassa di Risparmio e lo scomparso Piero Becciani, per l’Olimpia Basket ed esponente di punta di una autorevole Associazione, quella degli Industrial ed assieme a questi Roberto Maltinti. Come tutte le cose gli impianti hanno la loro vita ed è d’obbligo rinnovarli: la proposta avanzata in questi giorni dalla società di basket va nella giusta direzione».
E idee di partenariato per l’adeguamento o la costruzione, si sono concretizzate per altri impianti sportivi a Pistoia?
«Sì, lo stesso discorso vale per lo stadio comunale che, ultimato oltre cinquanta anni fa, vide nel 1980 la costruzione della Tribuna Nord: anche quella, per essere chiari, non fu una scelta facile. La Giunta ed il Consiglio, anche allora si divisero trasversalmente su questa ultima scelta. La Pistoiese, se non erro, pone oggi il problema di ripensare globalmente la struttura: al comune spetterà di pronunciarsi sull’opportunità di questa scelta a sostegno della attività di una società sportiva che è nel cuore dei pistoiesi. Per il resto nessuna intenzione di entrare nel merito delle politiche: sarà l’Assessore Magni a indicare i programmi della amministrazione comunale così come sarebbe opportuna la presenza della Provincia di Pistoia per raccontarci di come intende procedere con i propri impianti.
Basta guardare fuori le mura per vedere che ci sono esempi anche vicino a Pistoia, che spiegano più delle parole: qualche anno fa è stato ammodernato l’impianto Chiavacci della Zenit Audax a Prato, a Siena l’Uisp ha riportato a nuova vita la piscina ed a Firenze si sta realizzando l’impianto di San Bartolo a Cintoia. Ovvio, che siano tutti percorsi faticosi e complicati, ma nella vita – non solo quella politico-amministrativa – di facile c’è ben poco».
Il workshop però non si rivolge solo a Pistoia, anzi pare di capire che vada ben oltre. È così?
«In effetti i temi del convegno non sono quelli specifici di Pistoia, ma l’offrire la “scatola degli arnesi”, per poter mettere in piedi operazioni di partenariato che vadano incontro, in modi e forme diverse, con una diversa ripartizione degli oneri tra pubblico e privato, alle esigenze delle società sportive. Non sono operazioni facili, ma vanno iniziate con coraggio e portate a termine con determinazione».
Come si articoleranno i lavori del convegno di Pistoia?
«Il quadro dei relatori, che provengono da tutta Italia, offre l’immagine di una iniziativa in grado di superare l’ambito locale. Si tratta, in ogni caso, anche di una opportunità per tutti gli enti locali della regione, come testimonia la presenza e l’intervento di ANCI Toscana con il suo responsabile dello Sport Damiano Sforzi, vicesindaco di Sesto Fiorentino. Nel convegno il dottor Luca Canessa, segretario generale del Comune di Alghero, esperto di consolidata fama in tema di partenariato, ce ne offrirà una rilettura alla luce delle recenti novità normative e regolamentari, con uno sguardo in particolare alla disciplina in tema di impianti sportivi, l’architetto Paolo Pettene di Torino affronterà un tema caldo a Pistoia e in generale. In particolare a quali regole attenersi nella progettazione degli impianti per il nuoto, per un buon rapporto di partenariato. L’architetto Marco Biagini di Pistoia ci parlerà dei rapporti tra imprese, enti locali e progettisti per la progettazione e la realizzazione degli impianti sportivi. Il tema della costruzione di un corretto quadro finanziario sarà affrontato attraverso il “case study”, ovvero lo studio del caso concreto, dal dottor Roberto Bresci, commercialista e presidente del comitato regionale toscano della Federazione Italiana Nuoto. Ma in ossequio ad antico detto, ovvero “senza lilleri non si lallera”, il dottor Danilo D’Antimi illustrerà quali possono essere le opportunità di finanziamento messe a disposizione dall’Istituto per il Credito Sportivo di Roma».