Di nuovo fari accesi sull’Alzheimer, la malattia di cui si parla tanto ultimamente proprio perchè la scienza sta conducendo una battaglia serrata per batterla e ogni giorno ci sono interessanti novità. Oggi ne sappiamo qualcosa in più, sia sul suo manifestarsi che su come si può curare, alleviare o prevenire.Un trauma cranico – da sport, da incidente stradale, da rissa, da caduta- può avere conseguenze tali sul nostro cervello da innescare un processo che porta all’Alzheimer, anche se si tratta di un trauma mediamente grave. Ciò che si crea è la disfunzione nella regolazione dell’enzima BACE1, che aumenta di livello causando così elevati livelli di beta-amiloide, il componente chiave delle placche cerebrali associate alla demenza senile e la malattia di Alzheimer. Se questo studio sarà confermato, si potrà agire tempestivamente sulle persone vittime di trauma cranico, intervenendo direttamente sui livelli di questo enzima subito dopo l’incidente … o comunque tenendolo sotto controllo negli anni seguenti, così da prevenire la malattia.
Nello stesso tempo, dagli USA, arriva una ricerca condotta dall’Università di Pittsburgh che ha analizzato gli effetti della meditazione, della preghiera o comunque delle tecniche di rilassamento mentale su 40 adulti sani di età compresa tra i 55 e gli 85 anni. Dopo otto settimane di terapia meditativa, si è visto che lo stato di salute dei volontari era notevolmente migliorato: a livello mentale, si sentivano più pronti a relazionarsi col prossimo, meno soli; a livello fisico, si registrava una riduzione dell’espressione genica pro-infiammatoria, in aggiunta alla misura della proteina C-reattiva (CRP) dunque un minor rischio di sviluppare malattie cardiache o il morbo di Alzheimer.
Fonte http://benessere.guidone.it