Secondo due recenti studi – il primo condotto della University School of Medicine sul sonno ed il secondo dalla American Academy of Neurology sul cibo – due tra le regole universali del viver sani sarebbero alla base di una prevenzione efficace dall’Alzheimer: dormire bene e mangiare con moderazione.
L’analisi del sonno ha coinvolto per due settimane 100 soggetti compresi tra i 45 e gli 80 anni, metà dei quali con casi di Alzheimer in famiglia. Ebbene, a differenza di chi ha dormito a lungo e profondamente, la ricerca ha evidenziato la presenza di placche amiloidi (una delle caratteristiche microscopiche principali dell’Alzheimer) nei soggetti, il 25 % del totale, che hanno dormito una media di 6.5 ore per notte, oltretutto in maniera disturbata.
Per quanto riguarda invece il cibo, lo studio ha analizzato oltre un migliaio di soggetti tra i 70 e gli 89 anni, tra i quali 163 con MCI (mild cognitive impairment, ovvero lo stadio intermedio tra la normale perdita di memoria dovuta all’invecchiamento e la malattia dell’Alzheimer in stato precoce). Un terzo di essi consumava tra le 600 e le 1525 calorie al giorno, un terzo tra le 1526 e le 2143 ed un terzo tra le 2143 e le 6000. Tra questi ultimi la probabilità di avere la MCI è più che raddoppiata rispetto ai primi, mentre nessuna differenza significativa si è verificata tra i secondi ed i primi. Dunque un consumo tra le 2.100 e le 6.000 calorie al giorno può raddoppiare il rischio di perdita della memoria o di decadimento cognitivo.
Le due ricerche necessitano naturalmente di ulteriori approfondimenti scientifici. Ma anticipando i tempi ci permettono di fare previsioni ottimistiche affermando che comunque vada sarà un successo: mangiare sano e dormire bene, non eccedere nel fumo e negli alcolici aggiungiamo noi, ect ect.. da una condotta di vina sana, insomma, il nostro stato di salute non può che trarre benefici in tutti i sensi.