In una intervista a “il Sabato” il Presidente Cariglia fa il punto dei primi due anni di attività e del prossimo accreditamento per la riabilitazione residenziale, ambulatoriale e domiciliare.
“Vorremmo che questo luogo restasse sempre aperto alla gente comune, al volontariato, a scuole ed associazioni. Siamo di supporto alla sanità pubblica e diamo un servizio attento e specializzato, dove la degenza degli anziani è integrata alla loro riabilitazione”. Il Presidente della Fondazione F. Turati, Nicola Cariglia ha pronunciato queste parole nel corso di una intervista rilasciata a “il Sabato Indiscreto”, settimanale locale di politica, attualità, cronaca, cultura, economia e sport di Palestrina. Il periodico, che si pubblica a Palestrina e che informa su tutta la vasta realtà dei Castelli romani ha dedicato un ampio servizio di due pagine al centro Socio Sanitario di Zagarolo della Fondazione Turati.
Nel corso dell’intervista Cariglia ha illustrato le ultime iniziative che hanno avuto e avranno per sede quella della Fondazione Turati a Zagarolo: dalla sperimentazione di apparecchiature di robotica alla riabilitazione al prossimo convegno sul dolore vertebrale cronico che si svolgerà, sempre a Zagarolo, il prossimo 10 Giugno e che vedrà la partecipazione di illustri studiosi come Vincenzo Maria Saraceni (Ordinario di medicina fisica riabilitazione presso l’Università La Sapienza), Andrea Santamato (dell’Università di Foggia), Lorenzo Aulisa. Ma il presidente della Fondazione ha colto anche l’occasione per fare il punto sulle prospettive della struttura di Zagarolo. “Siamo ad un punto di svolta perché siamo in attesa dell’accreditamento dei quaranta posti letto dedicati alla riabilitazione residenziale e dell’attività ambulatoriale e domiciliare. Ottenuto l’accreditamento il nostro centro Socio Sanitario di Zagarolo potrà finalmente funzionare a pieno ritmo. Potremo guardare avanti, con fiducia, dopo tanti anni sprecati per una serie di lungaggini burocratiche, e, in parte, anche per una serie di circostanze fortuite dovute prevalentemente ai continui cambi nella giunta e nella burocrazia regionale”.
Ma il passato è passato e la Fondazione Turati, ormai, è totalmente proiettata nel futuro: “ora – ha concluso Cariglia – dobbiamo creare una rete di collegamento tra la struttura e il territorio. I medici di famiglia possono fare molto. Per noi è bene che si sappia che il centro di Zagarolo è a disposizione delle scuole, del volontariato, delle associazioni culturali. Vorrei aprirla anche a spettacoli teatrali e a manifestazioni. Uno scambio che farebbe bene ai nostri ospiti ma anche ai cittadini di Zagarolo e dei comuni vicini”.