Sabato 20 marzo 2010: presentazione del Centro
“La nostra più grande soddisfazione sarà se riuscirete a sentirlo come vostro”. Con queste parole, a nome della Fondazione Filippo Turati, Nicola Cariglia ha concluso il suo intervento di ringraziamento e saluto alle oltre trecento persone che affollavano il Centro socio sanitario di Zagarolo, in provincia di Roma, per la presentazione della nuova struttura alla città che la ospita. Il Centro consta di circa 10.000 mq. di superficie coperta dotata di 102 posti letto di cui 60, divisi in 3 moduli di 20 posti letto ciascuno, destinati all’assistenza di persone anziane non autosufficienti (R.S.A.) e 40, divisi in 2 moduli di 20 ciascuno, destinati all’assistenza riabilitativa intensiva, estensiva e di mantenimento. “Facendo la media – ha sottolineato nel suo intervento il sindaco di Zagarolo, Daniele Leodori – ogni ospite disporrà di 100 mq di superficie, cioè come un appartamento”.
Quella di Zagarolo è la quarta realizzazione della Fondazione Turati che già opera in Toscana con i Centri di Pistoia e Gavinana ( 14 mila mq per 250 posti letto ) ed in Puglia con quello di Vieste ( 17 mila mq. divisi in tre strutture, una di soggiorno, un’altra sanitaria e un terza destinata a residenza sociosanitaria assistita per anziani).
Alla cerimonia di presentazione, una vera e propria festa di popolo, hanno presenziato oltre al Sindaco di Zagarolo Daniele Leodori, il presidente del consiglio regionale del Lazio, Bruno Astorre, l’ex assessore regionale alla sanità, Augusto Battaglia, il direttore sanitario dell’ASL Roma/G, Ugo Gremigni e Mons. Giovanni Verginelli che ha impartito la solenne benedizione ai locali.
Nel corso dei loro indirizzi di saluto, tutti hanno fatto riferimento alla figura di Antonio Cariglia, scomparso esattamente un mese prima della cerimonia. Cariglia è stato il fondatore e l’iniziatore della lunga attività della Turati (quasi cinquanta anni) e l’ha presieduta ininterrottamente dalla nascita (1965) fino al giorno della sua morte (20 febbraio 2010). E’ anche grazie alla sua grande esperienza a livello internazionale ed alle sue frequentazioni con i leaders delle grandi socialdemocrazie europee che i Centri sociosanitari della Fondazione Turati si ispirano ai più moderni e avanzati criteri sanitari e assistenziali. Perché, come ricordava Antonio Cariglia “le opere più che le parole testimoniano la solidarietà e l’amore verso il prossimo”. Ed è per questo che nei Centri della Fondazione Turati gli operatori, giorno dopo giorno, con gli anziani, i cerebrolesi, i malati di Alzheimer, i bisognosi di cure e di riabilitazione, cercano di applicare alla pratica l’imprescindibile dovere del rispetto della persona.
Il discorso integrale di Nicola Cariglia
Sig. Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, on. Bruno Astorre,
Sig. Sindaco di Zagarolo, Daniele Leodori
Sig. Direttore della Asl Rm/G, Dott. Giovanni di Pilla
Sig.Presidente del Consiglio Comunale di Zagarolo Giovanni Paniccia,
On. Augusto Battaglia
Autorità, signore e signori,
vi porto il saluto ed il ringraziamento della Fondazione Filippo Turati, del suo consiglio di amministrazione, dei suoi medici, dei suoi operatori sanitari e sociali.
Ciò che proviamo nel presentare alle cittadine ed ai cittadini di Zagarolo questo nuovo centro socio-sanitario sono, come è naturale, sopratutto sentimenti di gioia e soddisfazione.
Perché è un nuovo traguardo raggiunto:
dopo il Centro di Terapia Fisica di Pistoia, per la riabilitazione ortopedica e neurologica;
dopo il centro di Gavinana, sulla montagna pistoiese, con i suoi 14 mila metri di superficie coperta e 250 posti letto, ambulatori, palestre, piscina, sale ristorante e di socializzazione, per le varie riabilitazioni, l’assistenza alle persone in stato vegetativo e a quelle affette dal morbo di Alzheimer, nonché per l’assistenza agli anziani autosufficienti e non;
e dopo il centro di Vieste, la perla del Gargano, che ha i suoi 17 mila metri coperti divisi in tre strutture, una di soggiorno, un’altra sanitaria e un terza destinata a residenza sociosanitaria assistita per anziani;
dopo queste tre strutture che hanno alle spalle decenni di attività ed esperienza, costantemente aggiornate e rinnovate, oggi vi faremo visitare gli ambienti di quello che speriamo la città di Zagarolo vorrà considerare come il suo Centro sociosanitario.
Qualcosa ancora manca e vi chiediamo scusa; ma penso che la visita agli ampi corridoi, agli ambienti per socializzare, alle camere da letto, alle sale per il pranzo, agli ambulatori possa dare a tutti l’idea del nostro approccio alle persone che soffrono, che sono bisognose di cura, spesso anche di compagnia.
Autorità, signore e signori,
a volte le coincidenze sorprendono perché esprimono significati molto più di quanto non riescano a fare le parole.
E’ passato giusto un mese dalla scomparsa di chi è stato ideatore e artefice di tutto quanto vi ho sommariamente descritto.
L’on. Antonio Cariglia è l’uomo cui si deve la nascita e lo sviluppo della Fondazione Turati: che l’ha guidata con la mente e con il cuore. Ed ancora più con l’esempio, ininterrottamente, dal 1965 fino al 20 febbraio del 2010.
E’ stato, lo ricorderete, un uomo politico. Ha ricoperto incarichi importanti: nel nostro parlamento, nel parlamento europeo, nei partiti politici.
Aveva maturato una grande esperienza a livello internazionale, frequentando i leaders delle grandi socialdemocrazie europee con i quali regolarmente si incontrava per l’incarico ricoperto per decenni di membro permanente del bureau dell’Internazionale socialista. Sappiamo, perché ce lo ha ripetuto tante volte, che a quelle esperienze volle ispirare tutte le iniziative della Fondazione Turati nel campo assistenziale e medico.
Le categorie politiche che erano nitide nella maggior parte degli anni della sua lunga attività, tanto nitide da essere motivo di divisioni nette, forti, spesso drammatiche; quelle categorie oggi, lo sappiamo, non sono più così decifrabili; sono diventate sfuocate.
Non sarebbe possibile, soprattutto non sarebbe opportuno richiamarle in questa occasione.
Ma si può ricordare, senza urtare qui la sensibilità di nessuno, una scelta prepolitica, umana, di Antonio Cariglia, alla quale sempre si mantenne fedele: la scelta delle categorie e degli individui deboli, sofferenti, comunque bisognosi.
In questa sala siamo in molti ad averlo frequentato a lungo. E per scansare ogni tentazione retorica, che per primo lui non avrebbe sopportato, mi limito solo a ricordare alcuni dei tanti insegnamenti che ci ha trasmesso con le parole e soprattutto con l’esempio:
- il coraggio delle proprie idee;
- la fede nel metodo democratico;
- la fiducia, nonostante tutto, nello Stato e nelle istituzioni al cui servizio deve porsi chi vuole operare nel pubblico;
- il rispetto della nostra e dell’altrui libertà.
Ma prima ancora di questi e di altri, mi piace ricordare l’ammonimento che immancabilmente si levava dalla sua voce ogni volta che era chiamato ad illustrare le ragioni della sua dedizione alla Fondazione Turati.
Una dedizione che, dovevamo constatare – e alcuni di noi talvolta con timore – veniva per lui spesso prima ancora dell’altra sua passione, cioè la politica.
Dunque Cariglia ci ammoniva che “le opere più che le parole testimoniano la solidarietà e l’amore verso il prossimo”. Ed anche che era insegnamento proprio di Filippo Turati che la teoria si dovesse fare prassi, altrimenti perdeva valore.
Ecco: nei Centri Sociosanitari della Fondazione Turati i nostri operatori, giorno dopo giorno, con gli anziani, i cerebrolesi, i malati di Alzheimer, i bisognosi di cure e di riabilitazione, cercano di fare proprio questo: applicare alla pratica l’imprescindibile dovere del rispetto della persona.
Perché per noi – diceva il nostro presidente – “un ospizio non è sempre e non è ovunque, necessariamente un povero palazzo d’inverno o un’anticamera dell’inferno.
Non tutte le case per anziani, disabili, minorati rappresentano la soluzione spartana del problema degli individui socialmente superflui”.
Forse è meglio dirla in positivo: la Fondazione Turati oggi, qui a Zagarolo, rinnova la sua sfida e la sua scommessa a favore degli anziani, per i cerebrolesi, per la riabilitazione psicofisica, per l’inabilità, la grave inefficienza, la solitudine sofferta.
Era una sfida da uscirne con le ossa rotte e che invece fino ad oggi abbiamo vinto negli altri nostri Centri: con coraggio, pazienza, tenacia. I risultati ci hanno fatto guadagnare credito.
Qui a Zagarolo abbiamo subito percepito un qualcosa di più: la disponibilità ed il sostegno delle istituzioni.
Grazie Signor Sindaco Daniele Leodori per tutto ciò che ha fatto in questi anni: consigli, amicizia, atti concreti. Il riconoscimento che Le tributiamo è tanto più sincero in quanto sappiamo che è alla scadenza del suo mandato. Come siamo sicuri che Ella continuerà ad esserci vicino.
E grazie Sig. Direttore generale, dott. Giovanni di Pilla per la sua disponibilità ad esaminare sempre le soluzioni che possano andare a vantaggio dei cittadini.
Grazie a tutti voi che avete voluto testimoniare con la vostra presenza l’interesse per questo Centro: un interesse che ci auguriamo possa trasformarsi presto in amore.
La nostra più grande soddisfazione sarà se riuscirete a sentirlo come vostro.
Nicola Cariglia