Integrazione pubblico-privato, formula vincente per il successo dei percorsi riabilitativi. E’ quanto emerge dal convegno tenutosi sabato scorso a Vieste, nella sede della Fondazione Turati.
La tempestività nell’intervento riabilitativo subito dopo l’evento acuto è fondamentale per il successo terapeutico in campo neurologico, cardiologico, pneumologico. Pertanto occorre che i pazienti, superata la fase acuta, vengano trasferiti quanto prima in reparti attrezzati per intraprendere il percorso di riabilitazione. Lo hanno affermato con chiarezza i relatori intervenuti sabato scorso al convegno “Integrazione pubblico-privato, un modello che funziona. Le best practices in riabilitazione” che si è svolto nella sala convegni del centro sociosanitario di Vieste della Fondazione Turati.
Tre relatori dell’Università di Foggia, i dottori Andrea Santamato, Matteo Di Biase e Maria Pia Foschino Barbaro, hanno riportato le ultime novità in riabilitazione in campo neurologico, cardiologico e pneumologico e hanno messo in evidenza il fatto che, nel territorio provinciale, la carenza di strutture riabilitative comporta, in molti casi, la permanenza di pazienti in reparti per acuti e, in altri, il trasferimento in strutture spesso distanti, con chiari disagi dovuti ai trasporti e al setting assistenziale.
Il dottor Trevisano, direttore del dipartimento di riabilitazione dell’ASL di Foggia, ha così sottolineato l’importanza cruciale del ruolo del privato per il buon funzionamento dei percorsi di riabilitazione, data la sostanziale assenza di letti dedicati alla riabilitazione nelle strutture pubbliche, e ha anche tenuto a precisare che al privato accreditato occorre riconoscere un ruolo di pari dignità rispetto al settore pubblico.
A conclusione del convegno, gli interventi di due Consiglieri Regionali, Giovanni De Leonardis e Giacomo Gatta, e del Sindaco di Vieste, Ersilia Nobile, tutti concordi nel sottolineare l’apporto fondamentale del privato in Sanità e in particolare quello della struttura socio-sanitaria della Fondazione Turati, stante la carenza di strutture sanitarie nella zona del Gargano. Il Presidente della Fondazione, Nicola Cariglia, ha ribadito con forza la volontà di permanere con la struttura sul territorio, investendo per una riqualificazione della stessa nel settore della riabilitazione e auspicando che le Istituzioni vogliano apprezzare gli sforzi compiuti, senza escludere la possibilità che si possa prevedere in futuro la creazione di nuovi posti di lavoro.