IL NUOVO ISEE Monitoraggio del primo semestre: a cura del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale
Il nuovo ISEE (indicatore della situazione economica) per avere agevolazioni sulle prestazioni sociali, sanitarie e scolastiche si basa di più su dati degli archivi della pubblica amministrazione e delle banche e meno alle autocertificazioni, adotta una nozione di reddito che include anche somme fiscalmente esenti, aumenta la valorizzazione della componente patrimoniale, tiene conto del carico per i nuclei familiari con tre o più figli o con persone con disabilità e prevede parametri di calcolo dell’indicatore differenziati a seconda della natura della prestazione richiesta.
È uno strumento che fa pesare di più, rispetto al passato, la componente patrimoniale: immobili, conti correnti, libretti di risparmio, titoli e così via. E che monitora queste componenti con una serie di verifiche automatiche fatte dagli uffici prima di rilasciare la certificazione, anziché dopo
L’ISEE post-riforma si articola in varie tipologie, a seconda delle prestazioni con esso richieste, come riepilogato di seguito:
- ISEE ordinario
- ISEE università
- ISEE socio- sanitario
- ISEE minorenni con genitori non coniugati e non conviventi
- ISEE corrente.
Nei primi sei mesi del 2015, da quando è entrato in vigore le richieste presentate sono scese a 2,2 milioni dalle 2,9 milioni del primo semestre 2014 con una riduzione del il 24%: si assiste ad un tracollo vero e proprio nelle regioni del Sud, Campania (-45,6%), Calabria (-42,1%), Puglia (-38,4%), Sicilia (-37,5%).
In virtù di queste dinamiche , tra le regioni in cui la copertura della popolazione ISEE è più alta compaiono per la prima volta regioni del Nord –il Friuli Venezia Giulia –e la Sardegna, entrambe oltre il 15% di individui coperti da DSU presentata nei primi sei mesi del 2015 mentre Campania, Sicilia e Calabria restano, nonostante la forte contrazione rispetto al 2014, tra le regioni in cui si presentano più DSU (oltre il 14%): Toscana, Lazio e Puglia si collocano tutte e tre attorno al 10%.
Le dichiarazioni Isee con patrimonio mobiliare nullo (al netto delle franchigie) si sono ridotte dal 73,7% del 2014 al 18,9% del 2015: sono scomparsi i furbetti del saldo di conto corrente azzerato a fine anno-
Quanto all’impatto del nuovo sistema di calcolo, per il 36,5% dei richiedenti l’Isee aumenta rispetto all’anno scorso. Per il 16,6% è stabile, mentre per il 46,9% diminuisce (o si azzera) mentre quelli nulli si accrescono di poco, al 14% circa dal 13% pre- riforma
IMPATTO NUOVE REGOLE
Due sono le principali cause del calo: il primo è l’effetto di deterrenza determinato dai controlli su conti correnti e libretti di risparmio: l’Inps e l’agenzia delle Entrate sono in grado di accedere ai dati bancari e postali e di verificare in pochi giorni l’insieme del patrimonio mobiliare del richiedente.
È probabile dunque che la domanda sia presentata sempre più frequentemente, oggi, in caso di effettiva necessità del nucleo familiare.
Il secondo motivo del calo delle Dsu è che se ne fa un uso ancora limitato del nuovo indicatore nei Comuni, che in buona parte dei casi non hanno neanche ritoccato le soglie per accedere alle prestazioni agevolate, come previsto dalla nuova normativa: se meno prestazioni sono vincolate all’Isee, diminuiscono anche i cittadini che ne richiedono il calcolo.
La forte emersione dei patrimoni mobiliari può essere giustificata sia dai controlli automatici sia, in parte, dall’abbassamento della franchigia da 15.494 a un massimo di 10mila euro: una maggiore porzione di ricchezza entra dunque nel calcolo (anche se c’è una franchigia aggiuntiva di mille euro per ogni figlio successivo al secondo).
Il peso più forte di immobili e terreni nel nuovo Isee può scoraggiare nella richiesta chi è proprietario di patrimoni che considera già in partenza di essere escluso dalle agevolazioni.
Proteste si sono avute in particolare dagli studenti universitari: si tratta di una “popolazione” relativamente più ricca rispetto alla quale l’aumento dell’ISEE riguarda la metà delle dichiarazioni che protestano ignorando che nel 42% dei casi c’è stata una diminuzione
In fondo, si dimenticano facilmente le denunce con titoli forti dei quotidiani
“Università, centinaia di studenti “furbetti”con la borsa di studio e la Ferrari Su 546 casi, 340 sono risultati irregolari” (La Repubblica, 28 novembre 2013)
E’ stata nel frattempo rinviata la sentenza del Consiglio di Stato, attesa per il 3 dicembre, su tre ricorsi presentati al Tar Lazio per contestare i meccanismi di calcolo dell’indicatore, che include nel reddito anche le indennità di accompagnamento, le pensioni sociali Inps, gli indennizzi Inail. Ove fosse confermata la sentenza di primo grado, che ha dichiarato illegittima questa parte della normativa Isee il regolamento attuativo dovrebbe essere riscritto.
Ma cosa ci dicono in proposito i dati? Nel caso dei disabili mettono in evidenza la sostanziale riduzione dell’ISEE per una consistente quota della popolazione: gli ISEE nulli aumentano da meno del 9% a più del 20% della popolazione così che sotto i 3.000 euro si concentra con le nuove regole circa il 38% dei nuclei con persona con disabilità a fronte di meno del 28% che si sarebbe avuto con le vecchie regole.
L’effetto sulla parte bassa della distribuzione dei redditi è chiaramente dovuto alle nuove modalità di calcolo in presenza di una persona con disabilità: non più una maggiorazione della scala di equivalenza, come accadeva prima, ma un sistema di franchigie e detrazioni di spese, operazione chiaramente più favorevole per i redditi bassi e che più che compensa l’inclusione dei trattamenti esenti prevista dal legislatore (tanto da azzerare l’ISEE a un quinto dei nuclei).
DISTRIBUZIONE ISEE DISABILI