In un momento di grave crisi valoriale ed economica, la sanità deve andare alla ricerca di formule nuove che, integrandosi in una sinergia costante, siano in grado di evitare sprechi
Il dottore della medicina generale non solo “Gate Keeper” o semplice smistatore di pazienti con patologie acute e a rischio di vita ma come professionista al centro della continuità assistenziale. Le possibili integrazioni nei differenti ruoli sanitari e la coesistenza della grande imprenditoria privata che compete con il pubblico sempre più in difficoltà. Sono questi i temi principali discussi nell’interessante convegno “Accoglienza in ospedale, la continuità assistenziale sul territorio” promosso dall’associazione culturale “Conoscere è Libertà” tenutosi sabato mattina all’Hotel dei Cavalieri a Milano. L’associazione coordinata dall’ex sindaco di Monza Rosella Panzeri e dal professor Angelo Mantovani ha promosso infatti una riflessione sul tema della “richiesta di salute” e sulle attese degli operatori della salute, anche alla luce delle modifiche in atto in materia socio sanitaria messe in atto dalla Regione Lombardia. “Nella nostra società – ha aperto i lavori del convegno Rosella Panzeri, in continuo costante e divenire, il diritto alla salute e ad una prevenzione diffusa e puntuale rimane tra quelli fondamentali cui una legislazione attenta ai bisogni dei cittadini è chiamata a dare risposte esaustive. Siamo consapevoli di vivere in una realtà , la Regione Lombardia, che molto ha saputo fare in questo senso ma siamo altrettanto convinti che, in un momento di grave crisi valoriale ed economica, si debba andare alla ricerca di formule nuove che, integrandosi in una sinergia costante, siano in grado di evitare sprechi”. Sulla stessa linea d’onda il professor Angelo Mantovani: “l’ospedale è il luogo per eccellenza, chiamato a rispondere alla “richiesta di salute”, ma deve essere garantita una continuità assistenziale sul territorio – che sappia accompagnare il malato e chi si prende cura di lui nel cammino, spesso lungo e complesso – con le necessarie opportunità di riabilitazione, di prevenzione e di cura. L’ospedale deve diventare un luogo di accoglienza vera in cui il malato si senta protetto, deve essere il più possibile “casa della salute” ed offrire spazi di vita, deve essere non solo efficiente ma anche gradevole e vivibile”. Al presidente dell’ordine dei medici della Lombardia Roberto Carlo Rossi e al capogruppo regionale di Forza Italia Claudio Pedrazzini infine è toccato illustrare le modifiche del piano sanitario della Regione eccellenza per la sanità sull’intero territorio nazionale.
Cesare Mannucci