di Elisa Sassoli. Lunedì scorso si è tenuto in Consiglio Regionale a Firenze un convegno sulla delicata tematica del fine-vita“VIVERE E MORIRE CON DIGNITÀ. Il fine-vita tra comunicazione, etica e politiche normative a confronto”, promosso dall’associazione Néon.Per una nuova Italia.
È la fase finale di un progetto di ricerca, finanziato dalla Regione Toscana (Assessorato ai diritti umani), che ha visto due ricercatori (Luca Cefisi e Silvia Pezzoli) impegnati a lavorare su due percorsi di analisi; rispettivamente sulla comparazione delle normative sul fine-vita di vari Paesi europei e sul racconto dei media-stampa italiani durante il dibattito sul testamento biologico.
Alla presentazione dei risultati della ricerca è seguito il dibattito animato da: Riccardo Nencini (Assessore Regionale ai Diritti Umani), Mariella Orsi (Sociologa, Associazione GRECALE), Gianni Baldini (Docente di biodiritto, Università di Firenze), Pierluigi Rossi Ferrini (Medico, Scienza & Vita), Alfredo Zuppiroli (Medico, Associazione Liberi di decidere), Antonio Vallini (Diritto penale, Università di Firenze), Carlo Troilo (autore di “Liberi di morire”, Associazione Luca Coscioni), Leonardo Bianchi (Diritto Costituzionale, Università di Firenze).
Néon nasce con lo scopo di dar vita ad un’attività di promozione culturale e di formazione, necessaria per affrontare temi chiave del dibattito politico, economico, sociale e culturale. Proviamo a farlo privilegiando il metodo della dialettica, per far sì che su gli argomenti proposti non si ingaggino guerre ideologiche ma si affermi la ricerca di mediazioni dinamiche. Ed è nostra consuetudine mettere a confronto, laicamente, posizioni molto diverse fra loro, senza scomuniche preventive, pregiudizi pseudo-scientifici, atteggiamenti dietrologici o qualunquisti. Come in questo caso.
Laici e cattolici, credenti e non credenti, opinioni politiche diverse che hanno dato vita ad un confronto intelligente, lucido e appassionato con relazioni di altissima qualità.
E il nostro scopo è stato raggiunto.
Se la cultura politica del nostro Paese è arretrata fino al punto di non consentire un esame sereno delle questioni, a Firenze si è smesso di trasformarle in materie da rissa e si è imparato a ragionare attorno alle questioni, a riconoscerle, ad approfondirle e a confrontarsi civilmente senza strumentalizzazioni di cassetta politica.
Ogni relatore ha portato il proprio punto di vista con passione e onestà intellettuale, le visioni diverse sono emerse con sentimento ma non ci sono state né certezze assolute né scontri tra “i due partiti nemici” e la libertà di scelta da una parte e la sacralità della vita dall’altra non sono per fortuna degenerati – di nuovo – in una battaglia di principio.
Lasciando così un po’ di fiato a quel silenzioso Terzo Partito che già Angelo Panebianco aveva così raccontato:
chi pensa che la Politica, la Democrazia, il Diritto, e tutte le altre più o meno utili astrazioni che siamo soliti invocare per imporre faticosamente un minimo di ordine nella vita associata dovrebbero essere tenute fuori dalla porta al di là della quale sono in gioco, come in questo caso, le questioni ultime dell’esistenza. È il partito di chi pensa che occorrerebbe coltivare, nella riservatezza e nella discrezione, una zona grigia, protetta da una necessaria ipocrisia, nella quale le decisioni sul caso singolo (sempre diverso, almeno per qualche aspetto, da qualunque altro caso singolo) restano affidate alla sensibilità e alla pietas del medico che ha in cura il malato e ai sentimenti delle persone che lo amano. Che è quanto si è sempre fatto, checché ne dicano certi sepolcri imbiancati (Angelo Panebianco, 2010)
Il che lascia ben sperare sull’effettiva possibilità di un incontro costruttivo di prospettive e sensibilità.
Elisa Sassoli
Presidente Néon
Tratto da Pensalibero.it