Stop alla corsa al pronto soccorso, si va all’ambulatorio del medico di base che sarà aperto, come si dice, h24, cioè sempre, sabato e domenica compresi. di Fabrizio Binacchi
Cambia tutto. “Dottore, scusi se la disturbo, ho un forte dolore qui allo stomaco”. “Capisco, può passare nel mio ambulatorio a mezzanotte”. “Dottoressa, il mio bambino ha continui rigurgiti devo andare in ospedale, che è domenica?. “No, signora venga da me in studio, appena dopo al messa”. Rivoluzione sanità, rivoluzione servizi di base. Stop alla corsa al pronto soccorso, si va all’ambulatorio del medico di base che sarà aperto, come si dice, h24, cioè sempre, sabato e domenica compresi. Stop alle file inaudite e disumane al dipartimento di emergenza quando di emergenza ce n’è poca, sì ad un servizio territoriale geograficamente distribuito con razionalità, per l’assistenza sanitaria di base. Grandi ambulatori sempre aperti, a cui i pazienti potranno rivolgersi a tutte le ore, senza ricorrere al pronto soccorso. Il ministro alla Salute Renato Balduzzi, già un mese fa aveva annunciato: «È arrivato il momento per una medicina di base 7 giorni su 7». Si, ma come? Come fa il mio medico a stare a lavoro 7 giorni su sette e 24 ore al giorno. La nuova organizzazione si basa sulle cosiddette «aft», cioè grandi ambulatori di territorio. Di primo acchitto “aft” sembrerebbe una nuova malattia, una specie di afta del nuovo millennio. Non è così ovviamente, è più semplicemente un acronimo che sta per Aggregazioni Funzionali Territoriali. Grandi studi dove più professionisti lavorano al fianco delle guardie mediche. Certo tu ti aspetti magari il tuo medico di famiglia ed invece ti capita un altro dottore ma vuoi mettere la differenza che farà a non andare più al pronto soccorso? Questi ambulatori resteranno aperti 24 ore su 24 e diventeranno l’unica struttura sanitaria di riferimento. Si ricorrerà al pronto soccorso solo nei casi di emergenza. L’iniziativa piace anche al sindacato dei medici di famiglia, la Fimmg (altra sigla sembra una malattia) . Il segretario dei medici di famiglia Giacomo Milillo ha sentenziato «Il modello ci sembra quello giusto». Insomma tutti d’accordo, si cambia. Sulla carta è meraviglioso. Bisogna vedere come si applica. Sulla carta è la soluzione dell’uovo di Colombo. Ci sono tanti medici, e molti giovani medici molto bravi che intendono impegnarsi come medici di famiglia e questa innovazione moltiplica le occasioni e le opportunità di lavoro. In un mondo che cambia e che non può rispettare gli orari dei turni imposti da una agenda quotidiana superata l’idea che il servizio sanitario di base chiudesse come uno sportello di banca era veramente insopportabile. Socialmente prima ancora che scientificamente. Con l’aggravante che il servizio di banca continua per via telematica o al bancomat, mentre il servizio medico e sanitari finisce per essere dirottato laddove ci sono invece le emergenze i casi gravi. Ci volevano gli scandali del Policlinico o la donna dimenticata in corsia per sollecitare una soluzione di buon senso? A volte sì. A volte il buon senso irrompe da un caso acuto di controsenso. Meglio tardi che mai.
Fabrizio Binacchi