Gli anziani intervistati chiedono prevalentemente ed in egual misura un impegno per la vita di socializzazione, per l’intrattenimento e lo svago (44,6%) e per i problemi sanitari (44,2%) mentre solo l’11,2% richiede interventi per gli spostamenti e l’autonomia.
La Toscana mostra un più elevata richiesta di interventi per la socializzazione (47,6%) contro il 39,3% per la sanità, indiretta prova di una sanità che comparativamente funziona meglio mentre in Puglia la richiesta di migliore sanità viene dal 47,8%.
La domanda di un maggior impegno per la sanità viene maggiormente dagli assistiti (49,0%), da chi ha un livello di istruzione basso – 49,5% contro 34,4% dei laureati –, da chi ha difficoltà a far quadrare il bilancio a fine mese con il 51,8% (contro il 27,5% di chi arriva a fine mese molto facilmente)
Speculare è la configurazione di coloro che chiedono più attenzione alle esigenze di socializzazione e intrattenimento: è un esigenza indifferente rispetto all’età, più avvertita da chi è ancora autosufficiente, di chi ha un titolo di studio elevato, da chi non vive nelle ristrettezze economiche ed arriva a fine mese facilmente.
Minore appare la richiesta per necessità di mobilità ma costituisce un vero e proprio vero grido di allarme per non veder interrotta la libertà di autonoma vita quotidiana, anche per gravare di meno sui figli.
Questa domanda di mobilità è avvertita di più dai non autosufficienti (12,9% contro 10,4%), ma soprattutto dalle persone in difficoltà economica (11,8% contro 5,3%), gli ultrasettantacinquenni (12,5% contro 8,0%), dalle donne più che dagli uomini (13,0% contro 8,9%).
Qualche punto percentuale in più (18,4%) per le opportunità di svago (orti, ecc.) che invece costituiscono la scelta identitaria di coloro che risultano interessati a rafforzare gli aspetti di socializzazione, mentre tra il 14% e il 12% no: la prospettiva di essere coinvolto in iniziative di pubblica utilità rivolte ai bambini e l’indicazione di non perdere di vista la grande opportunità offerta dal costruire occasioni per la trasmissione di cultura, valori e tradizioni locali.
Per la socializzazione, il 55% sollecita di investire tutto sulla valorizzazione dei centri di incontro e il dato parla da solo.
Tra le altre, minoritarie opzioni qualche punto percentuale in più (18,4%) premia le opportunità di svago (orti, ecc.) mentre tra il 14% e il 12% indicano la prospettiva di essere coinvolto in iniziative di rivolte ai bambini e la grande opportunità offerta dal costruire occasioni per la trasmissione di cultura, valori e tradizioni locali
Come visto, gli anziani antepongono necessità sanitarie e di relazione alla loro autonomia negli spostamenti e nella mobilità. Pur ricevendo un minor numero di indicazioni, alcuni servizi indicati per soddisfare un bisogno espresso sono davvero utili per convogliare lo sforzo di programmazione nella loro direzione.
Il riferimento va immediatamente al servizio di spesa e disbrigo delle pratiche la cui esigenza riguarda la metà degli anziani con una propensione significativa proprio negli assistiti, nel rimarcarne la centralità.
In seconda battuta è il servizio bus e taxi su chiamata che rappresenta la scelta del 30% degli anziani. Una quota comunque importante e radicata soprattutto tra chi manifesta massima necessità di autonomia motoria e spostamenti. Per questo sforzo di progettazione si schiera, più ancora dell’assistito, colui che assiste un anziano in difficoltà, quasi a marcare un disagio operativo per un miglior svolgimento delle proprie funzioni. Qualora il servizio esistesse e fosse efficace, il loro importante ruolo giornaliero di assistente verrebbe agevolato o magari consentirebbe all’assistito di raggiungere le sedi di cura, riabilitazione e socializzazione o addirittura le RSA in cui sono ospiti sollevando così l’assistente in alcune delle fasi che espleta.
Meno segnalate dagli anziani la necessità di abbattere le barriere architettoniche per la sicurezza e l’attraversamento delle strade da parte degli anziani (16%) e il servizio di informazione e contatto sulle iniziative e gli incontri (11%).
Tra i servizi a carattere sanitario, con la maggiore potenzialità di sviluppo per il miglioramento della vita degli anziani, la richiesta si concentra soprattutto sull’assistenza domiciliare, indicata da tre anziani su quattro (74,5%).
L’assistenza domiciliare permette di mantenere le proprie abitudini e stili di vita senza disagi e cambiamenti; gli anziani vogliono che la cura e l’assistenza siano portate a casa e non viceversa.
Le altre indicazioni di servizi sui quali investire assommano complessivamente ad un quarto delle preferenze, dalla costruzione di alloggi per anziani (4,5%), ai centri di riabilitazione e mantenimento delle condizioni fisiche (11%) alle preferenze per le RSA (9%).
La gerarchia delle risposte non muta tra le diverse regioni: tutte chiedono a gran voce assistenza domiciliare, con una intensità leggermente inferiore nel Lazio (70,9%), dove invece è assai superiore (in termini relativi) la richiesta di centri per la riabilitazione e mantenimento delle condizioni fisiche (14,6% contro 7,4% della Toscana).
Anche la domanda per alloggi per anziani con servizi condominiali e verde è superiore nel Lazio (6,7% contro 2,3% della Puglia) mentre dalla Toscana viene più forte la domanda di Residenze Sociali Assistite (10,9% contro 7,9% del Lazio).