In Italia i presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari attivi al 31 dicembre 2011 sono 12.033 e dispongono complessivamente di 386.803 posti letto (6,5 ogni 1.000 persone residenti).
L’offerta è costituita prevalentemente da “unità di servizio”, che svolgono una funzione di tipo socio-sanitario e mettono a disposizione oltre due terzi dei posti letto complessivi (il 74%); l’utenza cui si rivolgono è costituita perlopiù da anziani non autosufficienti.
Dal punto di vista territoriale, il quadro è molto eterogeneo: l’offerta raggiunge i più alti livelli nelle regioni del Nord dove si concentra il 67% dei posti letto complessivi (9,5 ogni mille residenti) e tocca i valori minimi nel Sud con il 7% dei posti letto (soltanto 3 posti letto ogni mille residenti).
Le regioni del Nord dispongono della più alta quota di posti letto a carattere socio-sanitario, con 8 posti letto ogni 1.000 residenti, contro un valore inferiore a 2 posti letto nelle regioni del Sud.
Nei presidi socio-assistenziali sono assistite 369.523 persone: oltre 279 mila (il 76%) hanno almeno 65 anni, quasi 73 mila (il 20%) un’età compresa tra i 18 e i 64 anni e poco più di 17 mila (il 5%) sono giovani con meno di 18 anni.
Forti squilibri territoriali nell’offerta di posti letto
La più alta disponibilità di offerta si riscontra nel Nord dove si concentra il 67% dei posti letto disponibili (9,5 ogni 1.000 residenti). L’offerta decresce rapidamente nelle altre ripartizioni e tocca i valori minimi nel Sud del Paese con il 7% dei posti letto (soltanto tre posti letto ogni 1.000 residenti).
I valori minimi si registrano in Campania e in Puglia rispettivamente con 1,9 e 3 posti letto per 1.000 abitanti. Abruzzo e Molise si discostano dal quadro che si configura nel Sud del Paese, registrando tassi rispettivamente di 5,3 e 7,3 posti letto ogni 1.000 residenti.
Le regioni del Nord presentano la più alta disponibilità di posti letto a carattere socio-sanitario, con 8 posti letto ogni 1.000 residenti, contro un valore inferiore a 2 nelle regioni del Sud. La distribuzione territoriale di posti letto dedicati alle funzioni di tipo socio-assistenziale segue, invece, un andamento meno diversificato e si assesta su valori molto più bassi in tutte le ripartizioni territoriali ad eccezione delle Isole dove l’offerta assistenziale risulta prevalere su quella sanitaria.
Tre ospiti su quattro sono ultrasessantacinquenni
Gli ospiti assistiti nei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari ammontano a 369.513 persone. Circa 280 mila sono anziani con almeno 65 anni di età e costituiscono il 76% degli ospiti complessivi; poco più di 72 mila sono adulti con un’età compresa tra i 18 e i 64 anni e circa 17 mila sono minori con meno di 18 anni, rispettivamente il 20% e il 5% degli ospiti totali.
Permangono i forti squilibri territoriali: Toscana Lazio e Puglia presentano quote minori di popolazione anziana assistita in queste strutture.
Sono in maggioranza gli enti non profit a gestire i presidi residenziali
La gestione dei presidi residenziali è affidata prevalentemente a organismi di natura privata (54% dei casi), soprattutto di tipo non profit; il 13% delle residenze è gestita da enti di natura religiosa; al settore pubblico spetta la gestione di circa il 16% dei presidi.
A livello territoriale, il Sud si caratterizza per la più alta quota di strutture a gestione privata (66%).
La titolarità delle strutture è in carico a enti non profit nel 44% dei casi, a enti pubblici nel 22% e a entri privati for profit in circa il 18% dei casi. In oltre i due terzi delle residenze sono gli stessi titolari a gestire direttamente il presidio (83% dei casi).
Per scaricare il testo completo: http://www.istat.it/it/archivio/106719