L’Alzheimer si aggrava più rapidamente nelle donne che negli uomini, compromettendo di più le capacità cognitive del gentil sesso anche a parità di stadio di progressione della malattia. A svelarlo è un’analisi pubblicata da un gruppo di ricercatori dell’University of Hertfordshire di Hatfield (Regno Unito), guidati da Keith Laws, sul Journal of Clinical and Experimental Neuropsychology.
Lo studio ha previsto la rielaborazione dei dati pubblicati in 15 studi presenti nella letteratura scientifica. Come sottolineato dallo stesso Laws, “ci sono degli indizi precedenti, ma limitati, che le donne con l’Alzheimer peggiorino più velocemente degli uomini negli stadi più precoci della malattia”. Questa nuova analisi contribuisce a gettare luce su questi aspetto. In base ai risultati ottenuti è parso chiaro che le donne affette da Alzheimer hanno più problemi nelle funzioni visuo-spaziali e nei test di memoria rispetto agli uomini che soffrono della stessa malattia. Il dato più sorprendente è, però, lamaggiore compromissione delle capacità verbali: fra gli individui sani, infatti, le donne sono più dotate da questo punto di vista rispetto agli uomini, ma la malattia capovolge la situazione.
Ad entrare in gioco potrebbero essere gli ormoni. Dopo la menopausa, infatti, nelle donne si assiste a una diminuzione dei livelli degli estrogeni che potrebbe giocare un ruolo in questo fenomeno. Tuttavia, la spiegazione potrebbe anche essere nascosta nel cervello maschile, che potrebbe essere dotato di una sorta di protezione contro i meccanismi della malattia che portano al declino delle capacità cognitive. Tuttavia, ha spiegato Laws, “sono necessari ulteriori studi che esaminino le differenze nella malattia fra i sessi per fare maggiore chiarezza su questo aspetto”.
di Silvia Soligon
Il sole 24 ore del 27 agosto 2012