Il morbo di Alzheimer compie centosei anni! Anzi, il morbo di Alzheimer-Perusini. Era infatti il 1 settembre del 1906 quando il neuropsichiatra tedesco Alois Alzheimer presentò, durante una riunione di medici, il caso di una cinquantaseienne con sintomi di disorientamento, difficoltà oratorie ed articolari ed idee deliranti. A lui dunque l’”onore”. L’onere è invece, successivamente, di Gaetano Perosini, italiano di Udine, neurologo, il primo ad approfondire da un punto di vista clinico ed anatomico il “fenomeno”.Centoseianni dunque, non certo da festeggiare con gioia: purtroppo, ne abbiamo parlato spesso, le cause non sono note e le cure, ad oggi, non sono state individuate.
Abbiamo però riportato, e continueremo a farlo, notizie “confortanti”: i governi delle nazioni hanno inserito nella propria agenda, specie quello statunitense, il morbo come una priorità. Gli studiosi e gli scienziati, anche quelli italiani, nonostante le mille difficoltà, stanno portando alla luce piccole scoperte che, anche se ancora non hanno dato i frutti sperati, sono comunque segnali importanti.
Ed allora caro vecchio Alzheimer tanti auguri ed una speranza: darti finalmente il giusto riposo!