La Turati e Airalzh uniscono le forze per promuovere la ricerca sull’Alzheimer e sulle altre malattie neurodegenerative, puntando allo sviluppo di sinergie operative e alla possibilità di sperimentare sul campo nelle strutture della Fondazione. L’accordo è stato presentato nei giorni scorsi a Palazzo Vecchio, dove è intervenuto il sindaco di Firenze, Dario Nardella.
Airalzh, associazione per la ricerca sull’Alzheimer, e la Fondazione Turati uniscono le forze nel nome di un consistente e duraturo legame scientifico capace di trasformarsi in valenze di cura. La collaborazione tra le due onlus è stata presentata alla fine del novembre scorso a Palazzo Vecchio dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, dall’assessore comunale al Welfare, Sara Funaro, dal presidente di Airalzh, Sandro Sorbi, e dal presidente della Fondazione Turati, Nicola Cariglia.
«Il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson richiedono un grande sforzo in termini di ricerca ed economico – ha detto Nardella – perché i processi sono lenti e per poter raggiungere obiettivi importanti ed è necessario un impiego di risorse umane ed economiche massiccio. Noi abbiamo molte iniziative, in collaborazione con la Regione e l’Azienda sanitaria che hanno la competenza sanitaria, su questo fronte, anche in termini di assistenza. Da parte nostra c’è piena disponibilità a partecipare e a sostenere progetti e attività ».
«Il gemellaggio tra Airalzh e la Fondazione Turati è molto importante – ha aggiunto l’assessore Funaro – perché il tema dell’Alzheimer coinvolge non solo il malato, ma anche la sua famiglia e le istituzioni, che non possono pensare di agire solo ed esclusivamente in termini di assistenza, ma anche di ricerca, perché altrimenti il rischio è di avere interventi a metà. Noi come istituzione ci siamo, sia nel supporto per la raccolta fondi, che è fondamentale quando si fa ricerca, sia per reperire suggerimenti e buone pratiche sul tema dell’Alzheimer».
L’associazione Airalzh si propone come unico scopo di raccogliere fondi per la ricerca sull’Alzheimer e sulle malattie neurodegenerative dementigene in generale. Fino a oggi è riuscita a erogare assegni per 25 ricercatori distribuiti su tutti il territorio nazionale e uniti in una rete di ricerca. In futuro si propone di estendere il sostegno a veri e propri progetti di ricerca sul territorio nazionale. È dotata di un comitato scientifico costituito dai maggiori esperti italiani sulla materia. La Turati ha realizzato da anni strutture dedicate all’assistenza e alla cura delle persone affette da Alzheimer e ha iniziato da poco una sua attività di ricerca sul tema attraverso il proprio comitato scientifico.
«La demenza – ha puntualizzato il professor Sorbi, presidente di Airalzh – è una condizione che affligge un largo numero di soggetti (in Italia un milione di persone) con una tendenza ad aumentare in relazione all’allungamento della vita media della popolazione, dato che il maggiore fattore di rischio per la malattia è l’età del soggetto. A detta della Oms è il maggiore bisogno sanitario privo di risposta medica, ossia per adesso per le malattie neurodegnerative dementigene, fra le quali l’Alzheimer è la più frequente, non esiste una ‘cura’. La ricerca è quindi l’unica possibilità reale di affrontare e cercare di risolvere questo problema di salute che sfiora o ha sfiorato più o meno direttamente quasi ogni famiglia italiana.”
Nicola Cariglia, presidente della Turati, ha sottolineato come «da anni la Fondazione Turati, proprio sulla base dei cambiamenti demografici ed epidemiologici che si stanno verificando nella popolazione, ha focalizzato la sua attenzione non solo sull’assistenza ai soggetti deboli, ma soprattutto sui trattamenti post-acuzie per i quali gli ospedali, finalizzati al momento acuto della malattia, non possono dare risposte adeguate ed efficienti. Per questo sono state realizzate, fra le altre, strutture specializzate nell’assistenza agli anziani non-autosufficienti, ai malati di Alzheimer, alle persone in stato vegetativo permanente. Un comitato scientifico, composto da docenti universitari e primari ospedalieri delle tre regioni dove opera la Turati, Toscana, Lazio e Puglia, sovraintende all’attività della Fondazione e, nel suo programma per i prossimi anni, ha già previsto l’erogazione di borse di studio e assegni di ricerca per giovani laureati».
La collaborazione avviata fra la Turati e l’Airalzh onlus si basa quindi sulla comunanza di intenti, sulla sostanziale coincidenza dei programmi, sullo sviluppo di importanti sinergie operative e sulla possibilità di sperimentare sul campo e concretamente, nelle strutture della Fondazione, le metodiche e i risultati evidenziati dalle ricerche effettuate.