Il Governo ha annunciato una riforma completo del Terzo Settore. Dal sito Governo.it riprendiamo le linee guida del provvedimento:
La Riforma del Terzo Settore era già stata annunciata dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Lucca il 12 aprile 2014 alla Festa del Volontariato.
Tra gli obiettivi principali vi è quello di costruire un nuovo Welfare partecipativo, fondato su una governance sociale allargata alla partecipazione dei singoli, dei corpi intermedi e del Terzo settore al processo decisionale e attuativo delle politiche sociali, al fine di ammodernare le modalità di organizzazione ed erogazione dei servizi del welfare, rimuovere le sperequazioni e ricomporre il rapporto tra Stato e cittadini, tra pubblico e privato, secondo principi di equità, efficienza e solidarietà sociale.
Un secondo obiettivo è valorizzare lo straordinario potenziale di crescita e occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dal Terzo Settore, che, a ben vedere, è l’unico comparto che negli anni della crisi ha continuato a crescere, pur mantenendosi ancora largamente al di sotto, dal punto di vista dimensionale, rispetto alle altre esperienze internazionali. Esiste dunque un tesoro inestimabile, ancora non del tutto esplorato, di risorse umane, finanziarie e relazionali presenti nei tessuti comunitari delle realtà territoriali che un serio riordino del quadro regolatorio e di sostegno può liberare in tempi brevi a beneficio di tutta la collettività, per rispondere agli attuali bisogni del secondo welfare e generare nuove opportunità di lavoro e di crescita professionale.
Il terzo obiettivo della riforma è di premiare in modo sistematico con adeguati incentivi e strumenti di sostegno tutti i comportamenti donativi o comunque prosociali dei cittadini e delle imprese, finalizzati a generare coesione e responsabilità sociale.
Queste in sintesi le linee guida per la riforma del Terzo Settore:
- Ricostruire le fondamenta giuridiche – riforma del Libro I Titolo II del Codice Civile, anche alla luce dell’articolo 118 della Costituzione; aggiornamento della legge 266/91 sul Volontariato, revisione della legge 383/2000 sulle Associazioni di promozione sociale, istituzione di una Authority del terzo settore; coordinamento tra la disciplina civilistica, singole leggi speciali e la disciplina fiscale, con la redazione di un Testo unico del terzo settore;
- Valorizzare il principio di sussidiarietà verticale e orizzontale – aggiornamento della legge 328/2000 con riferimento alla programmazione e gestione dei servizi sociali; revisione dei requisiti per l’autorizzazione/accreditamento delle strutture e dei servizi sociali e delle procedure di affidamento per l’erogazione dei servizi sociali da parte degli enti locali ad organizzazioni del terzo settore; introduzione di incentivi per la libera scelta dell’utente a favore delle imprese sociali mediante deduzioni o detrazioni fiscali oppure mediante voucher;
- Far decollare l’impresa sociale attraverso il superamento della qualifica opzionale di impresa sociale, rendendo obbligatoria l’assunzione dello status di impresa sociale per tutte le organizzazioni che ne abbiano le caratteristiche; ampliamento delle “materie di particolare rilievo sociale” che definiscono l’attività di impresa sociale; ampliamento delle categorie di lavoratori svantaggiati; previsione di forme limitate di remunerazione del capitale sociale; riconoscimento delle cooperative sociali come imprese sociali di diritto senza necessità di modifiche statutarie e semplificazione delle modalità di formazione e presentazione del bilancio sociale, pur mantenendone l’obbligatorietà; armonizzazione delle agevolazioni e dei benefici di legge riconosciuti alle diverse forme del non profit; promozione del Fondo per le imprese sociali e sostegno alla rete di finanza etica;
- Assicurare una leva di giovani per la “difesa della Patria” accanto al servizio militare: il Servizio Civile Nazionale universale, da disciplinare sulla base dei seguenti criteri: garantire ai giovani che lo richiedono di poter svolgere il Servizio Civile Universale, fino ad un massimo di 100.000 giovani all’anno per il primo triennio dall’istituzione del Servizio; tempi di servizio in linea con la velocità delle trasformazioni che permettano ai giovani di fare una esperienza significativa che non li tenga bloccati per troppo tempo (8 mesi eventualmente prorogabili di 4 mesi); partecipazione degli stranieri al SCN; previsione di benefit per i volontari; tirocini universitari e professionali; riconoscimento delle competenze acquisite durante l’espletamento del servizio; categorie degli imprenditori, associazioni delle cooperative e del terzo settore per facilitare l’ingresso sul mercato del lavoro dei volontari, realizzazione di tirocini o di corsi di formazione per i volontari; possibilità di un periodo di servizio in uno dei Paesi dell’Unione Europea avente il Servizio Civile volontario in regime di reciprocità;
- Dare stabilità e ampliare le forme di sostegno economico, pubblico e privato, degli enti del Terzo Settore – riordino e armonizzazione delle diverse forme di fiscalità di vantaggio per gli enti del Terzo settore, con riferimento ai regimi sia delle imposte dirette che indirette; potenziamento del 5 per mille; promozione dei titoli di solidarietà già previsti dal D.Lgs. 460/97; allargamento della platea dei beneficiari dell’equity crowdfunding ad oggi limitato alle sole start up; disciplina sperimentale del “voucher universale per i servizi alla persona e alla famiglia”, come strumento di infrastrutturazione del “secondo welfare”; definizione di un trattamento fiscale di favore per “titoli finanziari etici”, così da premiare quei cittadini che investono nella finanza etica i loro risparmi; introduzione di nuove modalità per assegnare alle organizzazioni di terzo settore in convenzione d’uso immobili pubblici inutilizzati; riforma dell’attuale meccanismo di destinazione e assegnazione dei beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata.