L’11 marzo del 2011 il mondo è stato costretto ad interrogarsi sulla sicurezza degli impianti nucleari quando, in conseguenza dello Tznumai giapponese, i reattori della centrale hanno subito danni irreparabili con tragiche conseguenze per la popolazione a causa delle radiazioni. Da una inchiesta pubblicata dal Washington Post che ha fatto lavorare i suoi giornalisti su migliaia di e-mail scambiate dagli scienziati della Nuclear Regulatory Commission, emerge che per giorni il mondo dei nuclearisti ha vissuto in uno stato confusionale. Richieste di informazioni che arrivavano dalla Francia, dalla Germania e dallo stesso Giappone venivano dilazionate o non evase. Ad aggravare questa situazione di ‘fog”, nebbia informativa, hanno contribuito in larga parte i programmi segreti americani per la salvaguardia delle centrali atomiche in caso di attacco terroristico. Programmi che non dovevano essere resi pubblici.
Oscar Bartoli
(Letter from Washington)